Agenzia AISE – Novi Sad – Al via il progetto Urbesoil, che vede la partecipazione di un team di ricercatori dell’Enea e dell’Università di Novi Sad in Serbia, per lo studio della mobilità di elementi potenzialmente tossici in ambito urbano. Approvato del Ministero degli Affari Esteri, Urbesoil è parte integrante dell’accordo di collaborazione tecnico-scientifica fra l’Italia e la Serbia e rientra tra i progetti di “Grande Rilevanza” che la Farnesina finanzia in base ad accordi internazionali con diversi Paesi.
“L’ambiente urbano, a causa del traffico veicolare e delle eterogenee emissioni legate all’attività antropica (industria, commercio, riscaldamento degli edifici, ecc.)”, spiega una nota dell’Enea, “rappresenta una delle principali sorgenti di contaminazione e, allo stesso tempo, un’area di accumulo per gli stessi inquinanti che, in associazione con il particolato atmosferico, sono facilmente inalabili e rappresentano un potenziale pericolo per la popolazione”.
Urbesoil nasce con l’obiettivo di studiare l’influenza dell’attività antropica in ambito urbano tramite l’utilizzo di metodologie geochimiche in grado di evidenziare i fattori che incidono sulla mobilità e sulla distribuzione nell’ambiente di alcuni contaminanti. In particolare, il progetto si concentra sull’analisi del comportamento di una serie di elementi in traccia potenzialmente tossici nelle realtà urbane di Roma e Novi Sad, che si distinguono per caratteristiche del suolo, dimensioni, tipo e intensità del traffico veicolare, circolazione atmosferica e clima.
Oltre alle attività di ricerca sulla mobilità degli elementi in traccia, che contribuiranno allo scambio di conoscenze tra i ricercatori italiani e serbi e alla loro crescita professionale, il progetto prevede lo sviluppo di attività finalizzate al miglioramento degli standard di riferimento normativi della legislazione nazionale ed europea. (aise)