In coincidenza con la festa delle Forze Armate, si è svolta ieri presso l’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado la riproposizione del libro “Per l’esercito serbo: una storia dimenticata” di Mila Mihajlović, edito dallo Stato Maggiore della Difesa italiano. Il volume, pubblicato nel 2014, racconta, anche attraverso numerose fotografie dell’epoca, la straordinaria operazione della Marina Militare italiana che, tra la fine del 1915 e l’inizio del 1916 riuscì ad evacuare, con il contributo di britannici e francesi, circa 260.000 soldati e profughi serbi rifugiatisi in Albania a seguito del pesante attacco da parte delle forze austro-ungariche, bulgare e tedesche. Tra i salvati lo stesso Re Pietro I, il Principe ereditario Alessandro e il Primo Ministro serbo Pasic.
L’evento è stato organizzato dalla Comunità Italiana in Serbia, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Belgrado, nell’ambito dell’accordo di collaborazione con l’Università Popolare di Trieste (UPT) e l’Unione degli Istriani. Oltre al Vicepresidente dell’UPT, Paolo Rovis, e al Presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, hanno partecipato alla serata anche il Vicepresidente della terza Commissione Permanente-Esteri al Senato, Sen. Roberto Menia, il Segretario Generale dell’UPT, Fabrizio Somma, il Presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, il Presidente della Comunità Italiana in Serbia, Dejan Dučić, e il Presidente dell’Unione delle Comunità Italiane in Montenegro, Aleksandar Dender. Hanno inoltre contribuito all’evento, oltre alla stessa autrice Mila Mihajlović, gli studenti del III Liceo di Belgrado che hanno letto alcuni brani dedicati alla vicenda.
“Questo volume racconta una storia straordinaria troppo spesso e troppo a lungo dimenticata. Una pagina che fa onore all’Italia e alle nostre Forze Armate. Uno sforzo unico di cooperazione internazionale e umanitaria. Una testimonianza di amicizia tra Italia e Serbia, che abbiamo voluto rievocare in occasione della Festa delle Forze Armate”, ha dichiarato l’Ambasciatore d’Italia in Serbia, Luca Gori, nell’aprire l’evento.