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L’INTERVISTA DELL’AMBASCIATORE GORI PER L’AGENZIA BETA

È uscita oggi l’intervista che l’Ambasciatore Luca Gori ha fatto per l’Agenzia Stampa Beta:

 

L’Ambasciatore d’Italia: vediamo la Serbia come partner strategico, segue un rafforzamento delle relazioni economiche

(Beta News Agency) – L’Ambasciatore d’Italia a Belgrado Luca Gori ha dichiarato che Roma ha rinnovato l’interesse per l’intera regione dei Balcani Occidentali e che vede la Serbia come partner strategico, annunciando un rafforzamento delle relazioni economiche tra i due Paesi.

In un’intervista per l’agenzia Beta, Gori ha detto che le relazioni politiche tra i due Paesi sono “di alto profilo” e che L’Italia punta a rafforzare la posizione del terzo partner commerciale della Serbia anche attraverso il Business & Science Forum che si terrà a Belgrado e che segnerà “l’inizio di una nuova fase” nei rapporti economici tra Roma e Belgrado.

“L’Italia e la Serbia vantano un rapporto eccellente a tutti i livelli. Belgrado è un partner strategico per l’Italia, mentre l’intera area dei Balcani occidentali ha ritrovato oggi nuova centralità nella politica estera italiana”, ha detto Gori.

L’Ambasciatore italiano ha affermato che l’interesse e la presenza dell’Italia nei Balcani sono “elementi costanti” della sua politica estera, aggiungendo che l’autore di questo rinnovato interesse è Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, che è anche Vice Presidente del Consiglio nel Governo di Giorgia Meloni, formato nell’ottobre dell’anno scorso.

Gori ha affermato che l’Italia da sempre sostiene il Dialogo fra Belgrado e Pristina facilitato dall’UE e contribuisce a preservare la stabilità della regione fornendo truppe alle missioni KFOR ed EULEX in Kosovo e ALTHEA in Bosnia-Erzegovina.

“La visita congiunta a Belgrado dei Ministri degli Esteri e della Difesa, Antonio Tajani e Guido Crosetto, nel novembre scorso è stato un segnale importante del rilievo attribuito a quest’area dal nuovo Governo”, ha sottolineato Gori.

Ha dichiarato che questo è “punto di partenza di un processo politico che vede l’Italia in prima fila nei Balcani, a partire dal sostegno alla proposta UE per la normalizzazione delle relazioni fra Belgrado e Pristina”, aggiungendo che “l’aggressione russa all’Ucraina ha reso ancora più attuale la necessità di disinnescare nuove fonti di tensione, soprattutto nei Balcani Occidentali”.

Gori ha detto che l’Italia continua a “sostenere con forza” l’integrazione europea della Serbia e dei Balcani Occidentali, valutandola „una partita decisiva per il futuro della regione“.

Il diplomatico italiano ha dichiarato di “capire la frustrazione” di buona parte dei cittadini della Serbia, visto che i negoziati con l’Unione Europea durano ormai da 9 anni.

“Gli Stati candidati devono però intensificare gli sforzi riformatori, mentre la UE è chiamata a dare maggiore concretezza al percorso di adesione, visto che l’allargamento è lo strumento più importante a sua disposizione anche per ridurre l’influenza geopolitica di altri attori”, ha aggiunto Gori.

Domandato ad individuare l’ostacolo principale ad un più rapido progresso della Serbia verso l’adesione all’UE, Gori afferma che Belgrado in questi anni ha lavorato per adeguarsi agli standard europei in molti settori, da ultimo in quello della giustizia, “compiendo progressi rilevanti”, ma che “il punto però oggi non è identificare uno o più ostacoli quanto capire come restituire dinamismo al processo di allargamento e al suo potere trasformativo”.

Parlando delle relazioni economiche bilaterali, Gori ha detto che nel 2022 l’interscambio tra l’Italia e la Serbia ha raggiunto un nuovo record, oltrepassando i 4,5 miliardi di euro, in crescita del 10,5% rispetto al 2021.

“L’Italia si è inoltre confermata terzo partner commerciale assoluto della Serbia e secondo partner europeo dopo la Germania. Le principali voci dell’export italiano in Serbia riguardano macchine industriali, filati, pellame, ferro e acciaio, macchine ed attrezzature elettriche, veicoli; l’Italia invece importa dalla Serbia abbigliamento, cereali, calzature”, ha precisato.

Ha valutato che questi dati “sono significativi ma non sufficienti“, aggiungendo che l’Italia “vuole rinnovare la sua presenza imprenditoriale in Serbia guardando a nuovi ambiti ad alto contenuto tecnologico”.

“Penso in particolare alla transizione verde ed energetica, all’agricoltura sostenibile e all’intelligenza artificiale. Il Business & Science Forum del 21 marzo servirà a segnare, anche simbolicamente, l’inizio di questa nuova stagione nei rapporti economici tra Roma e Belgrado”, ha dichiarato Gori.

Egli ha sottolineato che le aspettative del Business & Science Forum Serbia-Italia “sono certamente molto alte”, affermando che si sono iscritte circa 140 aziende italiane, inclusi i grandi gruppi e le PMI.

“Questo ci fa ben sperare che da questo evento possano nascere nuove collaborazioni e nuovi investimenti. I settori più promettenti sono certamente quelli della transizione verde, dell’agri-tech e delle infrastrutture, vale a dire i tre pilastri sui quali abbiamo basato il Business & Science Forum”, ha aggiunto.

Gori ha affermato che secondo i dati della Banca Nazionale serba, gli investimenti italiani in Serbia, dal 2010 al 2022, hanno oltrepassato il miliardo di euro.

“In base alle statistiche della RAS, rimaniamo tra i principali investitori per numero e qualità di progetti. Le nostre imprese, oltre 1.200 a capitale italiano, danno impiego a circa 50.000 lavoratori se si considera anche l’indotto e generano oltre il 5,5% del PIL”, ha detto Gori.

Egli crede che al di là dei “numeri molto significativi”, ci sia un fattore importante che agevola le aziende italiane in Serbia: quello umano.

“Gli imprenditori italiani, con i quali l’Ambasciata organizza periodici incontri, sono in media molto soddisfatti dell’ambiente di business e delle opportunità di mercato, non solo per gli interessanti incentivi all’internazionalizzazione, ma anche per la vicinanza culturale tra i nostri popoli che agevola i contatti. Non è quindi un caso che molti di loro abbiano già espanso o abbiano intenzione di espandere le loro attività in Serbia”, ha dichiarato.

Gori ha affermato che Roma ci tiene moltissimo anche alla Fiera internazionale dell’agricoltura di Novi Sad, che si terrà a maggio, poiché quest’anno l’Italia sarà il Paese partner di questo tradizionale evento.

“Porteremo, grazie all’Ufficio ICE, circa 30 aziende italiane del settore agricolo e organizzeremo seminari tematici di alto livello. Inoltre, insieme all’Istituto Italiano di Cultura, stiamo preparando diversi eventi culturali per arricchire il calendario di quella settimana”, ha affermato.

Gori ha valutato la cooperazione culturale tra Serbia e Italia come “eccellente e di lunga durata”, sottolineando che il pubblico serbo manifesta sempre una gran voglia di cultura italiana in tutte le sue forme e in tutti i settori.

“Riscuotono molto successo i corsi di lingua e tutti gli eventi culturali realizzati dall’Istituto Italiano di Cultura, spesso in collaborazione con l’Ambasciata, sia a Belgrado sia in altre località della Serbia. Abbiamo in mente diverse importanti manifestazioni culturali per il prossimo futuro, a cominciare da eventi sulla moda italiana che si terranno soprattutto nel mese di maggio a Belgrado”, ha affermato Gori.

Egli ha anche ricordato che a fine gennaio l’Ambasciata ha organizzato una missione di Feder Turismo Confindustria in Serbia. Sono così stati avviati – come ha detto – contatti con tutte le rilevanti istituzioni serbe, dall’Organizzazione Nazionale per il Turismo alle Fiere di Belgrado e Novi Sad, fino alle associazioni di categoria, per rilanciare l’offerta turistica in entrambe le direzioni.

Questo anche grazie al lavoro svolto con Air Serbia, che da questa primavera attiverà ben 10 collegamenti diretti tra Belgrado e l’Italia, ha detto l’Ambasciatore d’Italia a Belgrado in un’intervista all’agenzia Beta.

https://beta.rs/vesti/politika-vesti-srbija/177167-ambasador-italije-srbiju-vidimo-kao-strateskog-partnera-sledi-jacanje-ekonomskih-odnosa