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L’intervista dell’Ambasciatore Lo Cascio sul quotidiano “Blic”

blic amb. lo cascio 2 giugno 2021 news2

In occasione della Festa della Repubblica, l’Ambasciatore Carlo Lo Cascio per “Blic”

“Le relazioni tra la Serbia e l’Italia si sono rafforzate durante la pandemia”

L’Italia sta celebrando oggi la Festa della Repubblica in un’atmosfera diversa rispetto allo scorso anno. Il Paese è sulla via della ripresa, la situazione epidemiologica sta sempre migliorando, il programma vaccinale e’ sempre piu’ veloce, mentre la maggior parte delle regioni italiane e’ nella “zona gialla”. Della riapertura dell’Italia, della sua collaborazione con la Serbia in questi tempi di sfide, nonche’ del sostegno dell’Italia al percorso europeo di Belgrado, stiamo parlando per “Blic” con l’Ambasciatore italiano Carlo Lo Cascio.

Gli italiani pensano che il peggio sia passato?

L’Italia è pronta a “riaprire, ripartire, ricostruire”: è questo il messaggio che ho inviato ai connazionali e agli amici serbi per questa giornata così speciale per noi. L’anno scorso ci siamo incoraggiati a vicenda con segnali di solidarietà, ma anche di resilienza. Ora, col netto miglioramento del quadro epidemiologico e con la campagna di vaccinazione ben avviata, ci troviamo in una situazione per alcuni aspetti simile a quella del secondo dopoguerra, quando gli italiani furono chiamati allo sforzo della ricostruzione non con un semplice sentimento di ottimismo, ma con il “coraggio della speranza”. Stiamo per superare una prova durissima e, grazie all’Unione Europea, abbiamo le risorse per ripartire puntando a una crescita inclusiva e sostenibile. Tema, quest’ultimo, che abbiamo posto al centro dell’attuale Presidenza italiana del G20 e della COP26.

Anche il turismo, parte fondamentale dell’economia italiana, è in ripresa, grazie al nuovo “pass verde” del Paese. Dal 16 maggio l’Italia si è aperta ai viaggiatori degli Stati membri dell’UE, di Israele e del Regno Unito. Quali sono gli ulteriori piani per l’apertura al turismo e le aspettative per questa stagione?

In Italia nel prossimo periodo sarà possibile progressivamente viaggiare tra le regioni, partecipare a determinati eventi, cerimonie o spettacoli. Naturalmente, auspichiamo che con il generale progresso nella campagna vaccinale migliori un po’ dappertutto la situazione epidemiologica e sia possibile una rapida ripresa di tutti i collegamenti nazionali e internazionali. Come Italia siamo pronti a tornare a condividere in sicurezza le meraviglie e le eccellenze del nostro Paese.

Alla luce dello “Eu Digital certificate Covid-19” i cittadini serbi che si sono vaccinati potranno andare in Italia? In particolar modo qual è il destino di coloro che hanno scelto il vaccino russo o cinese?

Ben conoscendo l’amore e la devozione degli amici serbi per l’Italia è una domanda comprensibile (e ne condivido l’impazienza!): noi per primi soffriamo la nostalgia per il turismo nel nostro Paese. Auspichiamo quindi che gli amici serbi possano tornare al più presto in Italia, anche alla luce dell’ottimo andamento della campagna vaccinale e del miglioramento della situazione epidemiologica in Serbia e delle contestuali riaperture interne all’Italia. D’altro canto, sul versante del certificato di vaccinazione, prima ancora che a livello nazionale, ogni decisione deve essere presa in campo europeo. A Bruxelles è stata raggiunta pochi giorni fa un’intesa al riguardo cui spetterà poi agli Stati membri dare attuazione, con l’obiettivo primario di tutelare la salute di tutti.

Dall’inizio della pandemia, si sono potute ascoltare molte critiche all’UE. Pensa che questo periodo impegnativo porterà alla graduale uscita dei suoi Stati membri, o il gruppo uscirà più forte dalla crisi?

All’inizio della pandemia, di fronte ad un nemico sconosciuto, ci sono stati inevitabili errori e ritardi. Ma l’UE ha poi approvato un piano di misure economiche senza precedenti e messo a punto un programma condiviso di approvvigionamento dei vaccini. Queste sinergie sono confluite nell’organizzazione congiunta tra Italia e Commissione Europea del Global Health Summit il 21 maggio scorso a Roma. Anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a livello italiano è stato reso possibile dall’UE che ha messo a punto un piano molto ambizioso – “Next Generation EU” – volto a far ripartire l’economia guardando alle generazioni future. È un risultato storico, raggiunto dopo discussioni complesse, che rappresenta un’occasione irripetibile per l’UE.

Come sta andando la cooperazione tra Serbia e Italia ora che entrambi i paesi stanno tornando alla vita normale? Esistono piani per approfondire la cooperazione?

L’eccellente cooperazione tra Italia e Serbia non è stata affatto scalfita dalla pandemia, anzi, sia sul piano politico che economico e culturale il nostro legame ne è uscito molto rafforzato. Basti pensare che siamo ancora oggi il secondo partner commerciale della Serbia, con un trend positivo nell’interscambio che è cresciuto del 2,6% nel primo trimestre 2021 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e alle molteplici visite istituzionali dello scorso anno, e da ultimo, l’incontro a Roma tra i nostri due Ministri degli Esteri Luigi Di Maio e Nikola Selakovic lo scorso aprile. Molto presto il Ministro Di Maio tornerà a visitare Belgrado dopo che era stato qui a febbraio dell’anno scorso.

Secondo lei, come ha affrontato la crisi la Serbia?

La Serbia si è distinta per aver complessivamente retto alla diffusione dei contagi, nell’arco delle tre ondate pandemiche che l’hanno colpita, con la costruzione rapida di nuovi ospedali, e in generale con una organizzazione estremamente efficace ed una risposta sanitaria eccellente sotto vari profili. Abbiamo sempre affettuosamente incoraggiato gli amici serbi, che tanto ci hanno aiutato soprattutto nella prima fase della pandemia in Italia. La Serbia ha poi dato grande prova di prontezza e generosità con l’eccellente andamento della campagna vaccinale, dimostrando tutto il suo potenziale in termini di capacità. Colgo l’occasione per unirmi agli inviti delle Autorità a tutti i cittadini per aderire all’opera di immunizzazione.

L’Italia è uno dei maggiori sostenitori dell’integrazione europea della Serbia. Qual è il maggiore ostacolo per la Serbia e come questa strada può essere accelerata?

La stabilità e lo sviluppo dei Paesi dei Balcani Occidentali sono per noi una priorità. Per questo, come ha detto il Ministro degli Esteri Di Maio, l’Italia continuerà a battersi per un rilancio dell’azione dell’UE che si traduca in un avanzamento concreto del loro processo di integrazione europea dei Balcani. L’Italia continua a essere in prima linea, quindi, per realizzare quest’obiettivo strategico sul quale dovrà misurarsi il livello di ambizione dell’UE per il futuro dell’intera regione. Ogni Paese è chiamato a completare il percorso secondo le proprie capacità. Questo vale anche per la Serbia che, portando avanti le riforme nello stato di diritto ed il Dialogo con Pristina, potrà progressivamente avanzare sul cammino europeo, con il nostro pieno e convinto sostegno.

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