L’Ambasciatore d’Italia Carlo Lo Cascio è stato ricevuto stamani dal Ministro degli Affari Esteri Nikola Selakovic, in vista della visita a Belgrado del Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale On. Luigi Di Maio, il 21 e 22 giugno. Al centro del colloquio gli ottimi rapporti bilaterali, il forte sostegno dell’Italia al percorso di adesione della Serbia all’UE e al Dialogo Belgrado-Pristina.
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COMUNICATO DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI DELLA REPUBBLICA DI SERBIA
Il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Serbia Nikola Selakovic ha incontrato oggi l’Ambasciatore d’Italia Carlo Lo Cascio.
Durante l’incontro si è parlato della prossima visita del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio a Belgrado il 21 e 22 giugno.
Selakovic ha affermato che la Serbia attribuisce grande importanza all’ulteriore sviluppo delle relazioni complessive con l’Italia in uno spirito di amicizia e di stretti legami tra i nostri popoli.
Ha sottolineato che la cooperazione tra Serbia e Italia si sta sviluppando a livello di partenariato strategico, e che ciò si riflette nell’alto livello delle relazioni politiche ed economiche e nella cooperazione ramificata e di successo in numerosi settori. Selakovic ha aggiunto che per i rapporti tra i due Paesi sarebbe utile tenere nel prossimo futuro la quarta seduta congiunta dei governi.
Il Ministro ha affermato che la cooperazione economica è una delle priorità e ha sottolineato che l’Italia è uno dei più importanti investitori dell’economia serba, esprimendo soddisfazione per il fatto che il livello dell’interscambio economico tra i nostri Paesi nei primi quattro mesi di questo anno sta crescendo.
Selakovic ha ringraziato l’Italia per il suo sostegno alla Serbia nel processo di integrazione europea, sottolineando soprattutto il fatto che l’Italia è uno dei più accesi sostenitori dell’allargamento dell’Unione.
Si è discusso del dialogo tra Belgrado e Pristina, e in questa occasione il Ministro Selakovic ha ribadito l’impegno di Belgrado nel dialogo, come dimostrato nell’ultimo incontro a Bruxelles, nonostante l’ostruzionismo e l’atteggiamento del tutto poco costruttivo di Pristina.