Nella sessione odierna dell’Unità di crisi per la protezione della salute della popolazione dalla malattia infettiva COVID-19, sono state prese ulteriori decisioni in merito alla prevenzione della diffusione del coronavirus.
Sull’intero territorio della Repubblica di Serbia, a prescindere dal fatto se in un determinato comune o città sia stata introdotta o no la situazione di emergenza, sono vietati assembramenti di più di dieci persone in luoghi pubblici al chiuso e all’aperto. Durante la loro permanenza in luoghi pubblici, le persone radunate devono mantenere la distanza di un metro e mezzo tra di loro, ovvero, ciascuno di loro deve occupare un minimo di quattro metri quadri.
La misura relativa alle maschere protettive, che è in vigore a Belgrado, è stata oggi estesa all’intero territorio della Repubblica di Serbia, senza eccezioni. Le maschere protettive sono obbligatorie anche all’aperto, in luoghi in cui non è possibile assicurare la distanza di un metro e mezzo, come nelle file davanti ai negozi, le farmacie, le fermate di autobus e di treni e simili. In tutti gli altri luoghi pubblici all’aperto, si raccomanda l’utilizzo di maschere protettive.
Tutte le misure adottate nella sessione odierna dell’Unità di crisi entreranno in vigore a partire dal venerdì 17 luglio 2020.
Il Governo della Repubblica di Serbia fa un ulteriore appello a tutti i cittadini affinché rispettino tutte le misure adottate per il bene della loro salute e della salute dei loro cari. Se tutti i cittadini indossassero costantemente una maschera protettiva ogni volta che lasciavano la casa, tale misura sarebbe equivalente al divieto di circolazione (lock-down), perché in questo modo possiamo evitare contatti rischiosi dal punto di vista epidemiologico e prevenire la diffusione del coronavirus. Siamo convinti che insieme a tutti i nostri cittadini, con la massima disciplina e responsabilità possibile, usciremo vittoriosi dalla lotta contro il