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Comunicati delle autorità della Repubblica di Serbia relativi all’emergenza COVID-19 (CORONAVIRUS) in Italia

Comunicato del Governo della Repubblica di Serbia

Belgrado, 24 febbraio 2020

Rinviare i viaggi di studio e le gite scolastiche in Italia

Il Ministero dell’Istruzione, della Scienza e dello Sviluppo tecnologico del Governo della Repubblica di Serbia ha inviato oggi una lettera ai direttori delle scuole superiori nel territorio della Repubblica di Serbia con le istruzioni di rinviare tutti i viaggi di studio e le gite scolastiche programmati in Italia.

Il Ministero ha ordinato di rinviare tutti i viaggi di studio e le gite scolastiche in Italia fino alla stabilizzazione della situazione sanitaria in quel Paese, riporta il comunicato.

Comunicato del Ministero degli Affari Esteri serbo

24 febbraio 2020

Il Ministero degli Affari Esteri consiglia a tutti i nostri cittadini di non recarsi nelle aree a rischio in Italia fino a nuovo avviso.

Sulla base dei rapporti ufficiali sull’attuale situazione sanitaria in Italia, a seguito di un aumento del numero di persone infette da malattia respiratoria COVID-19 (coronavirus), il Governo italiano ha emanato un decreto, entrato in vigore il 24 febbraio, che si riferisce ad una serie di misure preventive urgenti ed obbligatorie, per isolare l’area considerata il focolaio del virus. Per ora, la zona isolata include l’area del nord Italia (Veneto e Lombardia), fermo restando che la Regione Friuli Venezia Giulia ha proclamato uno stato di emergenza a partire da sabato 22 febbraio.

Le misure previste dal decreto prevedono il divieto di spostamento e accesso ai luoghi o aree dove è già stata registrata la presenza del virus, la sospensione di manifestazioni, eventi pubblici ed altri incontri, la chiusura delle scuole e degli asili nido, la sospensione delle attività dei musei, la sospensione delle attività di servizi pubblici (tranne quei necessari per la vita umana), l’applicazione della quarantena obbligatoria con un monitoraggio attivo, ecc., nonché una serie di misure igieniche preventive per evitare l’ulteriore diffusione del virus.

Considerando che i dati sulla situazione epidemiologica in Italia stanno cambiando e vengono aggiornati ora per ora, anche con l’introduzione di nuove misure, il Ministero degli Affari Esteri continuerà a monitorare la situazione ed informare i cittadini della Repubblica di Serbia sull’attuale situazione sanitaria in Italia.

Il Ministero degli Affari Esteri consiglia a tutti i nostri cittadini di non recarsi, fino a nuovo avviso, nelle aree a repentaglio dell’Italia, cioè fino a quando l’attuale situazione sanitaria non sarà normalizzata.

Comunicato del Ministero della Salute serbo

24 febbraio 2020

Il gruppo di lavoro del Ministero della Salute per il controllo del virus Covid-19 ha tenuto un’urgente riunione ai fini di intraprendere le misure appropriate per affrontare la situazione emergente relativa alla diffusione del virus in Italia.

In conformità a quanto sopra, i criteri dell’Algoritmo per la gestione del monitoraggio dei passeggeri che si trovavano nelle aree contagiate o nelle aree a rischio epidemiologico, sono stati immediatamente aggiornati, implicando un maggiore monitoraggio dei passeggeri ai valichi di frontiera.

Oltre ai viaggiatori che hanno soggiornato nel territorio della RPC in aree colpite dall’epidemia del nuovo corona virus, che finora sono stati controllati sotto la procedura di regolare monitoraggio più intenso da parte del team competente di ispezione del Ministero della Salute e delle squadre epidemiologiche mobili degli enti e degli istituti di sanità pubblica competenti, da oggi, un maggiore monitoraggio e un controllo speciale presso tutti i valichi di frontiera saranno applicati anche ai passeggeri provenienti dalla Repubblica d’Italia. Inoltre, è stato aggiornato anche l’avviso sanitario che viene distribuito a tutti i passeggeri in merito alle aree contagiate e alle aree a rischio epidemiologico.

Inoltre, si sono tenuti incontri con i rappresentanti delle Forze armate serbe e con altre autorità nazionali competenti, nonché con l’Organizzazione mondiale della sanità (WHO) ai fini di adottare tutte le misure necessarie per prevenire la diffusione del virus sul territorio della Repubblica di Serbia.