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Il Procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho e l’Ambasciatore Lo Cascio all’evento anticorruzione OSCE

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L’Ambasciatore Carlo Lo Cascio ha partecipato stamani a Belgrado all’apertura della conferenza “Tackling Corruption and Football Match Fixing”, organizzata dalla Missione OSCE in Serbia in collaborazione con la Direzione Nazionale antimafia e antiterrorismo. È presente per tutta la durata dell’evento il Procuratore Nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, che è intervenuto stamani con un intervento inziale sull’aspetto transnazionale della corruzione e della manipolazione dello sport – principali sfide nello studio della manipolazione della concorrenza.

“Oggi e domani non solo giocheremo insieme a calcio, ma più simbolicamente il gioco della trasparenza, della correttezza e dell’integrità nello sport” ha esordito l’Ambasciatore Lo Cascio nei saluti introduttivi. “La prevenzione e la lotta alla corruzione è uno dei settori in cui l’Italia svolge un ruolo di primo piano, grazie alla pertinente normativa italiana, al lavoro delle autorità di contrasto competenti e ad una crescente competenza anche rinomata all’estero” ha continuato l’Ambasciatore “È un dato di fatto che l’Italia stia crescendo come punto di riferimento per una “diplomazia giuridica” in tutto il mondo e siamo anche certamente disposti ad essere attivi anche su questo particolare campo della corruzione nello sport”.

L’evento ha una durata di due giorni e prevede una serie di interventi all’Hotel Metropol da parte della Missione OSCE, rappresentanti della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e delle Autorità e controparti serbe. Inoltre, per il secondo giorno è stata anche organizzata una partita di calcio i cui partecipanti saranno da una parte i rappresentanti della polizia e dei procuratori serbi, e dall’altra i diplomatici di varie Ambasciate e Rappresentanze straniere a Belgrado.

Italia-Serbia: Amb.Lo Cascio, uniti contro corruzione sport

(ANSAmed) – BELGRADO, 2 OTT – L’importanza della collaborazione fra Italia e Serbia nella lotta alla corruzione nello sport è stata sottolineata dall’Ambasciatore a Belgrado Carlo Lo Cascio, intervenuto oggi a una conferenza su tale tema.

“Tackling Corruption and Football Match Fixing” il titolo del convegno, organizzato dalla Missione OSCE in Serbia in collaborazione con la Direzione Nazionale antimafia e antiterrorismo. Ai lavori ha preso parte il Procuratore Nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, che è intervenuto stamani sull’aspetto transnazionale della corruzione e della manipolazione dello sport – principali sfide nello studio della manipolazione della concorrenza.

“Oggi e domani non solo giocheremo insieme a calcio, ma più simbolicamente al gioco della trasparenza, della correttezza e dell’integrità nello sport”, ha detto l’Ambasciatore Lo Cascio in apertura dei lavori. Ciò con riferimento a una partita di calcio in programma domani tra poliziotti, giudici e diplomatici stranieri. “Il fenomeno globale delle partite truccate e della manipolazione nello sport è uno degli esempi concreti di come il crimine organizzato influisca negativamente sulla vita quotidiana e al tempo stesso sulla struttura economica di un Paese”, ha detto l’Ambasciatore. “La prevenzione e la lotta alla corruzione – ha aggiunto – è uno dei settori in cui l’Italia svolge un ruolo di primo piano, grazie alla pertinente normativa italiana, al lavoro delle autorità di contrasto competenti e ad una crescente competenza anche rinomata all’estero”. “E’ un dato di fatto che l’Italia stia crescendo come punto di riferimento per una ‘diplomazia giuridica’ in tutto il mondo e siamo anche certamente disposti ad essere attivi anche su questo particolare campo della corruzione nello sport”, ha osservato Lo Cascio, per il quale la lotta alla corruzione nel calcio e nella dimensione sportiva in generale “è anche molto importante per il processo di integrazione europea di Belgrado e degli altri Paesi della regione”.

L’evento di Belgrado – che ha in programma una serie di interventi da parte della locale Missione OSCE, di rappresentanti della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e delle Autorità e controparti serbe – prevede per domani anche una partita di calcio i cui partecipanti saranno da una parte i rappresentanti della polizia e dei procuratori serbi, e dall’altra i diplomatici di varie Ambasciate e Rappresentanze straniere a Belgrado.

Serbia-Italia: procuratore Antimafia Cafiero a Belgrado per conferenza Osce contro corruzione nello sport

Belgrado, 02 ott – (Nova) – Si è tenuta oggi presso l’hotel Metropol di Belgrado l’apertura della conferenza “Tackling Corruption and Football Match Fixing”, organizzata dalla missione in Serbia dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce). L’evento è organizzato in collaborazione con la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo dell’Italia e grazie al contributo del governo italiano oltre che dell’ambasciata norvegese a Belgrado. È presente per la durata dell’evento il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, che è intervenuto stamane sull’aspetto transnazionale della corruzione e della manipolazione dello sport, principali sfide nello studio della manipolazione della concorrenza. I lavori hanno contato inoltre la presenza del capo missione Osce in Serbia, ambasciatore Andrea Orizio, dell’ambasciatore d’Italia a Belgrado, Carlo Lo Cascio, del capo delegazione Ue in Serbia, Sem Fabrizi, del primo vice procuratore nazionale di Serbia Zorica Stojsic, del direttore generale della polizia serba Vladimir Rebic, dell’incaricato d’affari dell’ambasciata norvegese a Belgrado Janne Knutrud.

L’evento ha una durata di due giorni e prevede una serie di interventi da parte della missione Osce, dei rappresentanti della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e delle autorità e controparti serbe. Inoltre, per il secondo giorno è stata anche organizzata una partita di calcio i cui partecipanti saranno da una parte i rappresentanti della polizia e dei procuratori serbi, e dall’altra i diplomatici di varie ambasciate e rappresentanze straniere a Belgrado. “Quello odierno è un incontro di grande importanza perché’ si ricollega a materie di altri incontri e soprattutto alla Conferenza permanente dei paesi balcanici, con i quali aspetto la sottoscrizione di una Dichiarazione di intenti. Abbiamo provveduto a mantenere stretti i contatti per poter rispondere in modo migliore e soprattutto condiviso nelle indagini sulla criminalità organizzata oltre che negli atti di corruzione in forma organizzata”, ha detto Cafiero ai giornalisti prima dell’inizio dei lavori.

“L’Osce è l’organizzazione che più volte si occupa di strutturare incontri di questo tipo, abbiamo qui l’ambasciatore Orizio, abbiamo l’ambasciatore d’Italia Lo Cascio che ci sostiene nei nostri incontri e nella collaborazione, e le autorità serbe, che sono sempre particolarmente attenti nel rispondere, collaborare e costituire un unico gruppo di lavoro e su questo puntiamo per poter sconfiggere ogni forma di illegalità”, ha ancora detto Cafiero ricordando che questa è la seconda volta che quest’anno si trova a Belgrado, elemento che dimostra la stretta collaborazione con le autorità serbe e l’attenzione che le Procure del paese mostrano al contrasto dell’illegalità. “Proprio recentemente una grossa indagine portata avanti dalle Procure di Catania e Reggio Calabria ha riportato anche a soggetti e beni presenti in questo territorio e c’è stata immediatamente risposta da parte delle autorità a dimostrazione della stretta cooperazione giudiziaria che è possibile avere in questo paese”, ha dichiarato Cafiero osservando che si tratta di un sintomo del fatto che la SERBIA si rivolge alle strutture democratiche.

Riguardo all’apporto concreto dell’Italia, Cafiero ha sottolineato il grande contributo della formazione reciproca. “È importante non solo l’azione giudiziaria ma anche pensare a discipline giuridiche, e quindi a una normativa che sia armonica e coerente con il sistema europeo”, ha aggiunto Cafiero. Il procuratore, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha poi affrontato il tema delle indagini nel settore calcistico e sportivo in Italia. “In Italia sono state portate avanti numerose indagini che hanno consentito di svelare quanto il calcio, ma anche altre attività sportive siano inquinate, non solo dalla corruzione ma anche da altre forme di condizionamento come quello che proviene a volte dalle organizzazioni mafiose, le quali attraverso i gruppi Ultras hanno finito per interferire con la conduzione delle stesse società. Oggi più che i dati si darà il quadro di quanto sia importante il contrasto alla corruzione nello sport e di tutto ciò che può essere utile per sostenere a dare ulteriore impulso al contrasto all’illegalità soprattutto nello sport, che è invece scuola di etica e trasparenza”, ha concluso Cafiero.