In un anno che vede l’Italia muoversi da protagonista sullo scenario internazionale e acquisire crescente centralità, dalle celebrazioni per i 60 anni dei Trattati di Roma all’imminente Vertice G7 di Taormina, i Balcani occidentali hanno confermato la loro rilevanza strategica, tanto maggiore in questa fase di avvicinamento al Vertice a loro dedicato che avrà luogo a Trieste il 12 luglio.
Per ragioni storiche, geografiche, umane, i Balcani sono parte dello spazio europeo e sono legati all’Italia da robusti vincoli. Nella regione sono in gioco la nostra sicurezza e il nostro benessere. Aiutarli a consolidarsi e coinvolgerli nell’affrontare le sfide comuni è nel loro e nel nostro interesse. I drammatici fatti di Manchester ci ricordano, ancorché non ne avessimo assolutamente bisogno, come il terrorismo non abbia confini e come la sua sconfitta necessiti dell’impegno di tutti.
La domanda di Europa nei Balcani è forte ed è un bene che sia così. Vuol dire che l’Europa, per quanto criticata, a volte superficialmente, mantiene una forte capacità di attrazione, per i suoi valori, per la sua vocazione a esportare pace e stabilità, per il suo dinamismo economico. Del resto nessuna costruzione politica ha avuto le ambizioni e i risultati del progetto avviato sessanta anni orsono nella nostra Capitale. Esiste un filo ideale che lega la Dichiarazione di Roma e quella che verrà adottata a Trieste: un’Europa più differenziata e capace di rinnovarsi sarà anche più forte e meglio attrezzata per accogliere in futuro i Paesi dei Balcani occidentali.
Anche la domanda di Italia è forte. Siamo un Paese amato per le sue capacità di fare e di dialogare. Conosciamo i Balcani, le loro sensibilità e caratteristiche come pochi altri. Non a caso siamo in ognuno di tali Paesi, che collettivamente costituiscono uno spazio di oltre 20 milioni di persone, il primo o il secondo partner commerciale. I nostri amici balcanici sanno quanto capitale diplomatico abbiamo investito nel far progredire la cooperazione regionale, anche attraverso iniziative di cui siamo capofila, come la Iniziativa Centro Europea e l’Iniziativa Adriatico-Ionica. Il Vertice è quindi una grande opportunità, per l’Italia, nel suo costante impegno di proiezione, e per Trieste, città simbolo e porta di accesso all’Europa per tutta l’area.
L’incontro che ho avuto ieri sera a Villa Madama con i Ministri dei Balcani occidentali, in preparazione del Vertice di Trieste, è servito proprio a questo. A confermare che l’Italia continuerà a sostenere con convinzione la prospettiva europea dei Balcani e che vuole essere al loro fianco nello sforzo di modernizzazione e di consolidamento democratico che sta alla base del processo. Ho voluto anche incoraggiare i Ministri a mettere da parte le logiche divisive e la retorica del passato, che pure in questi mesi si sono manifestate con inopportuni effetti frenanti, per assumere responsabilmente la direzione di una più forte cooperazione, propedeutica a quel salto di qualità che meritano di compiere e che le loro opinioni pubbliche chiedono.
Con questi obiettivi, a Trieste costruiremo un Vertice (che da parte Europea vedrà la partecipazione anche di Austria, Croazia, Francia, Germania, Regno Unito e Slovenia) tra continuità e innovazione. La prima è rappresentata dallo sviluppo dei progetti infrastrutturali che mirano a connettere le reti balcaniche con i corridoi europei, dall’approfondimento dell’integrazione economica regionale, dall’avvio di programmi sulla formazione dei giovani, nella simbolica ricorrenza dei 30 anni di Erasmus. Daremo continuità anche nel dialogo con la società civile e al concerto in ambito scientifico.
L’Italia porterà in dote al Processo, e qui stanno i principali elementi di innovazione, iniziative specifiche sulle Piccole e Medie imprese, rafforzando il contributo che esse possono apportare alla creazione di un solido tessuto economico nei Balcani, e sulla cooperazione nella prevenzione e nel contrasto alla corruzione, sotto la guida della nostra Agenzia Nazionale, attraverso seminari e trasferimento di conoscenze.
Trieste sarà dunque un impegno a rilanciare l’Unione Europea come fattore di stabilità e prosperità, con l’attivo contributo dei Balcani occidentali, in vista della loro adesione al progetto comune europeo.
Video – Incontro con i ministri degli Esteri dei Paesi dei Balcani occidentali