Intervista in esclusiva per il quotidiano di Belgrado “DANAS“, 14.03.2017
Ministro degli Affari Esteri d’Italia parla sulla visita odierna alla Serbia
ALFANO: LA PORTA DELL’UE SEMPRE APERTA PER BELGRADO
“A Belgrado presentero’ gli obiettivi e le finalità del Vertice dei Balcani Occidentali che ospiteremo il 12 luglio a Trieste”
Roma, Belgrado – La mia visita in Serbia, prima tappa del tour nei Balcani Occidentali, ha carattere istituzionale ed intende innanzitutto costituire una conferma dell’ottimo livello dei rapporti – politici, economici e culturali – tra i nostri Paesi. Essa si svolge inoltre nel solco delle attività preparatorie del Vertice dei Balcani Occidentali, che l’Italia ospiterà a Trieste il prossimo 12 luglio. A Belgrado, intendo presentare obiettivi e finalità del Vertice, favorendo al contempo una opportuna “ownership” da parte serba; in tale quadro, infatti, la mia visita costituirà l’occasione per approfondire quali siano gli ambiti che la Serbia considera prioritari, nell’ottica inclusiva secondo cui abbiamo voluto impostare la nostra presidenza del Processo dei Balcani occidentali, ha dichiarato nell’intervista per il nostro quotidiano il Ministro degli Affari Esteri d’Italia Angelino Alfano che oggi sarà in visita ufficiale alla Serbia.
D: Chi incontrerà durante la sua visita in Serbia?
– Nel corso della visita, incontrerò il primo ministro Vucic ed il vice primo ministro e ministro degli Esteri Dacic. Con loro discuteremo di sfide comuni e obiettivi condivisi, tra cui il processo di integrazione europea, la cooperazione regionale, la questione migratoria. Incontrerò anche alcuni imprenditori italiani operanti in Serbia, una risorsa preziosa alla quale deve essere assicurato il sostegno istituzionale di entrambi i Paesi. Infine, visiterò l’aula di giustizia “Giovanni Falcone”, l’unica nel Paese ad essere intitolata ad una magistrato straniero, dove avrò occasione di parlare con i magistrati e gli esperti italiani che operano nel campo della legalità e della sicurezza in Serbia.
D: Considerando che il prossimo Summit del Processo dei Balcani Occidentali avrà luogo a Trieste, ci spiega l’importanza di questo incontro?
– Già la scelta della città di Trieste evidenzia la centralità che la regione balcanica riveste per l’Italia. Avviato dalla Germania nel 2014, tale esercizio è fondamentale per favorire la stabilizzazione dei Balcani Occidentali e sostenerne il percorso di integrazione europea anche attraverso lo sviluppo dell’interconnettività e delle infrastrutture. A Trieste vogliamo mandare un messaggio chiaro di inclusività e concretezza: l’Italia, che da sempre sostiene l’integrazione dei Paesi balcanici nell’Unione Europea, punta a dare nuovo impulso a tale processo e a promuovere progetti di crescita sostenibile individuati di concerto con i Paesi dell’area.
D: Qual è la sua valutazione del processo d’integrazione europea della Serbia? Si può accelerare questo processo?
– L’Italia sostiene da tempo e con piena convinzione il percorso di integrazione europea della Serbia; siamo altresì convinti che una chiara prospettiva europea sia necessaria per l’insieme dei Balcani Occidentali e che costituisca un elemento essenziale per garantire la stabilità e il progresso della regione e più in generale dell’intero continente. Posso certamente sottoscrivere quanto affermato dall’ARVP Mogherini nel suo recente tour nella regione, ovvero che l’Unione Europea non sarà completa fino a quando i Balcani Occidentali non saranno riuniti ad essa. La Serbia ha compiuto – sin da quando, nel 2012, ha ottenuto lo status di Paese candidato – importanti progressi che l’hanno portata ad aprire sinora otto capitoli negoziali con Bruxelles. Occorre adesso che il Paese prosegua nel processo di riforme per completare il proprio percorso europeo, ricordando che le porte dell’UE per Belgrado sono aperte.
D: Qual è la sua opinione sull’andamento del dialogo di Bruxelles tra Belgrado e Pristina?
– Il dialogo tra Belgrado e Pristina, facilitato dall’Unione Europea, ha di recente vissuto momenti di difficoltà. Ciò nonostante, esso si è rivelato sin dal suo avvio – e rimane a tutt’oggi – il quadro istituzionale più adatto al confronto costruttivo, alla composizione delle controversie, al raggiungimento del compromesso su posizioni divergenti. E’ fondamentale, sia nell’ottica dell’integrazione europea che della stabilizzazione regionale, che tale dialogo continui a produrre risultati positivi, attraverso l’impegno di entrambe le parti a proseguirlo e a dare applicazione agli accordi in esso raggiunti.
D: Qual è la sua valutazione sulla cooperazione italo-serba in campo politico ed economico?
– La cooperazione bilaterale, sia a livello politico che economico, è eccellente. L’Italia è il primo investitore straniero in Serbia, con circa 600 imprese che operano sul territorio serbo, e il suo secondo partner commerciale. La nostra intenzione è quella di far crescere tali numeri, facendo conoscere ai nostri operatori economici le ottime opportunità che questo Paese offre, e auspicando che le riforme, già avviate e da avviare in campo economico, legislativo e giuridico, possano continuare ad attrarre i nostri imprenditori. Anche i legami politici sono molto stretti, come dimostrano i numerosi incontri istituzionali e le iniziative all’interno del partenariato strategico, avviato nel 2009.
Risposta globale alla questione migratoria
D: A suo parere, l’UE riuscirà a risolvere la questione migratoria?
– La questione migratoria deve essere affrontata non più nell’ottica di una “crisi”, ma di un fenomeno strutturale al quale tutti i Paesi europei, siano essi o meno membri UE, devono rispondere agendo anche sulle cause profonde e adeguando le risposte e gli strumenti. In tale contesto, la Serbia ha svolto un ruolo di primo piano nella gestione dei migranti lungo la cosiddetta “rotta balcanica”, anche grazie ai contributi provenienti dall’Unione Europea. L’impegno italiano è quello di affrontare il fenomeno a livello globale – anche tramite la nostra presidenza del G7 e il nostro attuale seggio nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite – e in maniera condivisa, a cominciare da una maggiore cooperazione con i principali Paesi terzi di origine e transito ed una più forte condivisione delle responsabilità tra gli Stati membri dell’Unione Europea.
(Autore: Marija Stojanovic)
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Balcani: Alfano a Belgrado, porte Ue sempre aperte
(ANSAmed) – BELGRADO, 13 MAR – Le porte dell’Unione europea sono sempre aperte per la Serbia e per gli altri Paesi dei Balcani occidentali, per la cui piena integrazione europea l’Italia e’ schierata in prima linea. A sottolinearlo, in una intervista al quotidiano belgradese Danas, e’ il ministro degli esteri Angelino Alfano, che nel tardo pomeriggio e’ atteso in visita a Belgrado per colloqui con la dirigenza serba. Una visita, afferma Alfano nell’intervista che uscira’ domani su Danas, che si tiene nell’ambito dei preparativi del vertice dei Balcani occidentali in programma a Tries te il prossimo 12 luglio. “A Belgrado intendo illustrare il significato e gli obiettivi del summit, facendo in modo che anche la Serbia si senta pienamente partecipe dell’intero processo”, ha osservato Alfano. “E’ nostra intenzione infatti che durante la presidenza italiana del Processo dei Balcani occidentali tutti i Paesi della regione vengano coinvolti nei preparativi del vertice”, ha detto. “La stessa scelta di Trieste quale sede del summit – ha aggiunto il ministro che da Belgrado proseguira’ domani per Tirana – testimonia della grande importanza che la regione balcanica ha per l’Italia. A Trieste vogliamo lanciare un chiaro meassaggio di inclusione e concretezza: l’Italia, che da sempre appog gia l’integrazione dei Paesi balcanici nell’Unione europea, intende dare nuovo impulso a tale processo promuovendo progetti di sviluppo, a cominciare da infrastrutture e interconnessioni”.
Per il ministro degli esteri “una chiara prospettiva europea e’ necessaria per l’intera regione dei Balcani occidentali, ed essa e’ un elemento fondamentale per garantire stabilita’ e sviluppo della regione e in generale dell’intero continente”. Alfano a questo riguardo ha detto di concordare pienamente con l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini che, nel corso del suo recente giro nella regione, ha detto di ritenere che la Ue non sara’ completa fino a quando di essa non faranno parte anche i Balcani occidentali. Sottolneando i progressi compiuti dalla Serbia da quando nel 2012 ottenne lo status di Paese candidato, Alfano ha definito “ottima” la collaborazione bilaterale fra Italia e Serbia , sia a livello economico che politico, e ha rilevato l’importanza della prosecuzione del dialogo fra Belgrado e Pristina. Sul tema migranti poi, il ministro Alfano ha elogiato il ruolo della Serbia nell’accoglienza e nel trattamento dei profughi durante l’emergenza lungo la rotta balcanica. Una questione quella dei migranti, ha osservato, che non va piu’ considerata come una ‘crisi’ ma come un “fenomeno strutturale” al quale devono dare risposta tutti i Paesi europei, sia che siano membri della Ue siano che ne stiano ancora fuori.
“L’Italia – ha concluso Alfano – e’ impegnata a fare in modo che per tale fenomeno vi sia un approccio globale”, anche attraverso una piu’ stretta cooperazione con i Paesi terzi dai quali i migranti partono e con quelli per i quali transitano, oltre a una necessaria maggiore ripartizione di responsabilita’ da parte dei Paesi Ue.