Bagno folla per scrittore triestino. ‘Frontiere mi affascinano’
(ANSA) – BELGRADO, 20 GEN – Bagno di folla questa sera a Belgrado per Claudio Magris, che ha presentato le edizioni in serbo di ‘Danubio’ (1986) e ‘Microcosmi’ (1997), due delle sue opere di maggiore successo. In un affollato incontro letterario al Dom Omladine, promosso e sostenuto dal locale Istituto italiano di cultura, lo scrittore triestino si e’ soffermato in particolare su alcuni temi portanti e caratterizzanti di ‘Danubio’, il grande fiume che bagna anche Belgrado e lungo il quale si svolge il lungo viaggio mitteleuropeo di Magris, attraverso Paesi, culture, storie, uomini che vivono sulle sue sponde.
“Viaggiare significa attraversare frontiere, fisiche e psicologiche, un tema che mi ha sempre affascinato. Sono nato in fatti a Trieste, citta’ di frontiera per eccellenza fra mondo latino, slavo e germanico”, ha detto Magris, che ha ricordato le sue sensazioni, da giovane, alla vista della frontiera del Carso. “Allora non era una frontiera qualunque, ma rappresentava una cortina di ferro, invalicabile,al di la’ della quale vi era un mondo oscuro e sconosciuto”. “In Danubio vi sono tanti confini, fisici e psicologici, quelli che sono dentro di noi”, ha aggiunto lo scrittore, che ha sottolineato la centralita’ che nel suo ha la Serbia e la sua cultura. “La traduzione, in un certo senso, mi ha fatto diventare uno scrittore anche serbo”.
Alla serata con Magris sono intervenuti anche Snezana Milinkovic, traduttrice di ‘Danubio’ (Dunav) e delle altre opere dello scrittore italiano apparse in serbo, che e’ titolare della cattedra di italianistica all’Universita’ di Belgrado, e Gojko Bozovic, direttore della casa editrice Arhipelag che ha pubblicato le opere di Magris in Serbia.
A meta’ giornata Claudio Magris e’ stato ospite a pranzo dell’Ambasciatore d’Italia a Belgrado Giuseppe Manzo, che ha sottolineato il contributo che grandi scrittori come Magris danno alla conoscenza e diffusione della cultura italiana. “La diffusione della lingua e della cultura italiana e’ una priorita’ della nostra azione a Belgrado – ha detto Manzo.
Tradurre in serbo ‘Danubio’ di Claudio Magris aiuta a promuovere la nostra cultura nei Balcani in un momento in cui questa regione, con il sostegno dell’Italia, aspira a integrarsi nella famiglia europea”.
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Serbia-Italia: grande successo di pubblico per incontro a Belgrado con scrittore Claudio Magris
Belgrado, 21 gen 12:15 – (Agenzia Nova) – Si è tenuto ieri sera a Belgrado un incontro letterario con lo scrittore Claudio Magris. L’evento, che ha visto una folta partecipazione di pubblico, è stato occasione per presentare l’edizione in lingua serba del romanzo “Danubio”, scritto da Magris nel 1986 e che gli ha fatto vincere il Premio Bagutta nello stesso anno. Con questo romanzo Magris, già fra i più insigni germanisti a livello internazionale, è stato consacrato anche come fra i più importanti scrittori contemporanei. Nel corso della conferenza, sostenuta dall’Istituto italiano di cultura a Belgrado,è stato illustrato anche il romanzo “Microcosmi”, che nel 1997 ha fatto vincere a Magris il Premio Strega. Entrambe le opere affrontano il tema del viaggio concepito non solo fisicamente, ma come passaggio di confini culturali e psicologici. Lo scrittore, di origini triestine, ha ricordato come la sua città sia “frontiera d’eccellenza” fra il mondo latino, slavo e germanico, e come per anni tale frontiera sia stata l’ultimo punto prima di un mondo “sconosciuto” al di là della Cortina di ferro.
Alla conferenza di Belgrado erano presenti anche la traduttrice dell’edizione serba di “Danubio” e delle altre opere dell’autore, Snezana Milinkovic, e il direttore della casa editrice serba Arhipelag, Gojko Bozovic. Magris ha osservato che con la traduzione di “Danubio” è divenuto in un certo senso anche “scrittore serbo”, sottolineando in questo modo l’importanza del lavoro di traduzione che sta alla base della diffusione di ogni opera letteraria.
Sempre nella giornata di ieri Magris è stato ospite a pranzo dell’ambasciatore d’Italia a Belgrado, Giuseppe Manzo. L’ambasciatore ha sottolineato l’importanza di operazioni culturali del genere in una fase che vede Belgrado impegnata nel processo di integrazione europea con il sostegno dell’Italia. “La diffusione della lingua e della cultura italiana – ha osservato Manzo – è una priorità della nostra azione a Belgrado. Tradurre in serbo ‘Danubio’ di Claudio Magris aiuta a promuovere la nostra cultura nei Balcani in un momento in cui questa regione, con il sostegno dell’Italia, aspira a integrarsi nella famiglia europea”.