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Europa – Regioni: Serracchiani, rafforzare connessioni con Est  

Rete stradale accettabile, quella ferroviaria in stato critico

(ANSA) – TRIESTE, 20 APR – “Se nel passato gli investimenti europei si sono focalizzati lungo la direttrice Nord-Sud, ora proprio in virtu’ della strategia Eusair possiamo iniziare a definire priorita’ e progetti di rafforzamento delle connessioni terrestri e marittime tra versante orientale e occidentale  della Regione adriatico-ionica”. Lo ha sottolineato oggi a Trieste la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, aprendo il primo incontro del gruppo di lavoro sul ‘ pilastro’ 2 della macrostrategia Ue per l’ area adriatico-ionica (Eusair).


Il secondo pilastro, dedicato ai temi del Trasporto e dell’ Energia (‘Connecting Europe’), vede quali capofila Serbia e Italia e, per l’ Italia, e’ affidato a Friuli Venezia Giulia e Abruzzo. ‘ Connecting Europe’, slogan riferito sia al miglioramento delle connessioni all’ interno della regione adriatico-ionica sia con il resto dell’ Europa, che “non significa solo reti infrastrutturali, ma anche relazioni di competenze, conoscenze e buone pratiche che intendiamo mettere a fattor comune per una crescita sostenibile dell’ intera macroregione”, ha sottolineato nell’ occasione Serracchiani, affiancata dai quattro coordinatori Antonio Cancian e Sergio Garribba per l’ Italia, Tatjana Jovanovic e Mjriana Filipovic per la Serbia e dal rappresentante Ue Giannantonio Ballette della direzione per le Politiche regionali di Bruxelles.


Nell’ area, “i servizi e le infrastrutture di trasporto sono ancora deficitarie”, ha aggiunto Serracchiani, specificando che  “la rete stradale e’ piuttosto estesa in tutti gli Stati e dotata di standard accettabili”, mentre la dimensione ferroviaria versa invece in una situazione critica, con servizi insufficienti se non inesistenti. Occorre costruire le tratte mancanti, specialmente a livello transfrontaliero, per facilitare i collegamenti tra citta’ e Paesi”.


Per quanto riguarda i porti e i collegamenti marittimi, sono caratterizzati da “frammentazione, regolamentazione diversificata e connessioni intermodali non adeguate”, ha osservato Serracchiani. “Ritengo che le infrastrutture di base esistano e nel breve termine la priorita’ sia renderle fruibili, riabilitarle, razionalizzarle e modernizzarle in una logica di collegamenti transnazionali europei. Nel medio e lungo termine potranno poi essere messi in cantiere e realizzati progetti piu’ ambiziosi, che pero’ richiedono l’ impegno congiunto dei nostri Paesi e dei territori”, ha concluso la presidente. 

Alla strategia europea adriatico-ionica aderiscono otto Paesi, di cui quattro extra Ue. Oltre a Italia e Serbia, partecipano anche Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Albania e Grecia.