AMBASCIATORE MANZO, ISTRUZIONE E FORMAZIONE PER ENTRARE IN EUROPA
Belgrado, 03 mar – (Nova) – Occorre investire su istruzione e formazione per preparare i cittadini europei del futuro. Lo ha dichiarato l’ ambasciatore d’ Italia a Belgrado, Giuseppe Manzo, nel suo intervento al Forum di Kopaonik, l’ evento economico che ha preso oggi il via nell’ omonima località della Serbia centrale. Manzo ha sottolineato l’ importanza del tema, legato a quel “progetto di Europa futura” a cui il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi sta lavorando. L’ istruzione e la formazione, ha aggiunto, sono indispensabili anche per creare quella nuova classe di imprenditori che dovrà accompagnare il percorso europeo della Serbia e “portare il paese in Europa”. Manzo ha inoltre confermato il sostegno italiano all’ avanzamento del processo di adesione di Belgrado attraverso l’ apertura dei primi capitoli negoziali. L’ ambasciatore ha infine rivendicato l’ azione e i risultati della conclusa presidenza italiana di turno dell’ Ue per far avanzare in Europa il tema della crescita, un tema che in Serbia, ha osservato, deve essere al primo posto in agenda per superare le difficoltà della crisi. Ha preso il via oggi il Forum economico di Kopaonik, in Serbia centrale. L’ evento giunge quest’ anno alla sua 22ma edizione e conta, secondo gli organizzatori, circa 600 partecipanti.
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L’Ambasciatore d’Italia in Serbia, Giuseppe Manzo, per l’inserto speciale del quotidiano DANAS in occasione del “Kopaonik Business forum 2015” sulla posizione della Serbia nell’attuale situazione geopolitica
1) Come vede la posizione della Serbia nell’attuale scontro tra l’Occidente e la Russia in relazione all’Ucraina?
Nelle sue funzioni di Presidente di turno dell’OSCE, la Serbia ha l’opportunità unica di svolgere un ruolo più attivo ed esercitare maggiori responsabilità all’interno della comunità internazionale. In questo senso, tutti gli attori coinvolti nella crisi ucraina guardano a Belgrado come si guarda ad un interlocutore costruttivo, impegnato a favorire ogni opportunità di dialogo tra le parti, anche potendo contare storicamente su un prezioso capitale di rapporti eccellenti sia con l’Occidente che con la Russia. Noi in particolare apprezziamo che nell’approccio a questa crisi le Autorità serbe abbiano sempre sottolineato il rispetto dell’integrità territoriale dell’Ucraina inclusa anche la Crimea.
2) Come le sanzioni reciproche tra il Suo paese e la Russia stanno influendo sull’economia del Suo Paese? Le ragioni politiche per introdurre le sanzioni sono sufficienti a giustificare le conseguenze economiche?
Le sanzioni hanno un loro costo. Esse non sono mai un obiettivo bensì uno strumento funzionale all’azione condotta dalla comunità internazionale per tornare ad una situazione di dialogo. E’ interesse di tutti gli attori coinvolti, incluse Unione Europea e la Russia, dare maggiore spazio alla mediazione e le intese di Minsk tracciano il percorso su cui occorre procedere con convinzione se si vuole una pace duratura in quella regione.
3) Gli investitori del Suo paese hanno aumentato o ridotto gli investimenti in Serbia? E’ stata segnata la crescita oppure il calo dello scambio economico bilaterale? Come interpretate queste tendenze?
Il trend degli investimenti italiani in Serbia si è mantenuto largamente positivo anche nell’ultimo anno ed ha consentito all’Italia di confermarsi primo partner economico e primo investitore straniero, con rispettivamente quasi 4 miliardi di euro d’interscambio commerciale e 2,5 miliardi di euro d’investimenti, secondo le ultime stime relative al 2014. Le oltre 500 imprese italiane che operano in Serbia e danno lavoro a circa 20.000 impiegati serbi trovano in questo paese delle ottime opportunità d’investimento e sono presenti un po’ in tutti i settori dell’industria manifatturiera e dei servizi. Un trend molto positivo si sta significativamente registrando nel settore dell’agroindustria, dove eccellenze italiane come Ferrero e Rigoni di Asiago hanno avviato importanti investimenti nella coltivazione di nocciole e frutta biologica. Il patrimonio agricolo serbo è peraltro una delle vostre ricchezze nazionali e siamo convinti che la partecipazione della Serbia ad Expo Milano 2015, la grande Esposizione Universale dedicata ai temi dell’alimentazione e della crescita sostenibile che aprirà i battenti il prossimo 1 maggio, rappresenterà un’imperdibile occasione di sviluppo per l’agroindustria serba ed una vetrina internazionale unica per questo Paese.