Colloqui a Belgrado vicecapo Guardia di Finanza, gen. Debidda
(ANSA) – BELGRADO, 11 MAR – Il rafforzamento della collaborazione fra Italia e Serbia nella lotta al crimine di carattere finanziario e fiscale è stato al centro dei colloqui che il Comandante in 2a della Guardia di finanza, generale Pasquale Debidda, ha avuto negli ultimi giorni a Belgrado. In missione da lunedì, il generale Debidda ha incontrato i ministri delle finanze e della giustizia Dusan Vujovic e Nikola Selakovic, il procuratore speciale per la lotta al crimine organizzato Miljko Radisavljevic, i responsabili dell’ Amministrazione fiscale della Serbia e i vertici dei servizi di sicurezza. La collaborazione con l’ Italia serve alla Serbia, impegnata nel negoziato di adesione alla Ue, per adeguare e armonizzare la propria normative con gli standard europei e comunitari. “Ho notato una forte volontà collaborare con l’ Italia e a prendere a modello i nostri sistemi di formazione e di contrasto al crimine finanziario”, ha detto ai giornalisti il generale Debidda al termine della missione a Belgrado, nella quale ha visitato fra l’ altro l’ aula intitolata al giudice Giovanni Falcone presso la Procura speciale per la lotta al crimine. “La Serbia – ha aggiunto – per la sua posizione e la sua importanza strategica nella regione balcanica è anche per noi un punto di riferimento”. Riciclaggio di denaro sporco, reinvestimenti di capitali sommersi, contrabbando di tabacco e sigarette, evasione fiscale sono stati i temi centrali dei colloqui. “Ho detto ai miei interlocutori che oggi il crimine finanziario ha carattere transnazionale, e che noi italiani possiamo dare un valido contributo con la nostra organizzazione, formazione e con le nostre tecniche di investigazione nel contrasto a ogni forma di illegalità”, ha osservato il Comandante in 2a della Guardia di finanza, che ha ricordato come già nel 2012 l’ Italia aveva stipulato con la Serbia una convenzione di natura fiscale. La visita a Belgrado del generale Debidda è stata preceduta da una missione-stage che rappresentanti dei vertici dell’ Amministrazione fiscale serba hanno compiuto in Italia dal 24 al 27 febbraio scorsi.
“La missione dei vertici della Guardia di Finanza, dopo quelle del ministro della giustizia Andrea Orlando e del presidente dell’ Anticorruzione Raffaele Cantone, conferma la centralità della lotta all’ illegalità per i rapporti tra Italia e Serbia”, ha detto l’ ambasciatore d’ Italia a Belgrado Giuseppe Manzo. “Crimini finanziari e corruzione – ha aggiunto – hanno sempre più carattere transnazionale, e la cooperazione serve alla Serbia per il suo percorso europeo e all’ Italia per aumentare le proprie capacità di contrasto al crimine organizzato”.
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Serbia – Italia: conclusa visita vicecomandante Guardia di Finanza Debidda a Belgrado
Belgrado, 11 mar – (Nova) – Si è conclusa la visita a Belgrado del vicecomandante della Guardia di Finanza, generale Pasquale Debidda. La visita, iniziata lunedì scorso, ha compreso degli incontri con l’ ambasciatore d’ Italia a Belgrado, Giuseppe Manzo, e con rappresentanti delle istituzioni serbe fra cui il ministro delle Finanze Dusan Vujovic, il ministro della Giustizia Nikola Selakovic, il procuratore speciale contro il crimine organizzato, Miljko Radisavljevic, il direttore dell’ Amministrazione fiscale, Dragana Markovic, il vicedirettore della stessa amministrazione, Marko Marinkovic. Debidda ha inoltre compiuto una visita all’ aula giudiziaria intitolata a Giovanni Falcone presso le strutture del Tribunale speciale di Belgrado. La presenza di Debidda nella capitale serba si inserisce nel quadro di una collaborazione fra la Guardia di Finanza e le istituzioni del paese balcanico che ha già condotto a Roma fra il 24 e il 27 febbraio i rappresentanti dell’Amministrazione fiscale serba.
Questi sono stati ospitati per alcuni briefing in cui è stato illustrato il sistema utilizzato in Italia dalla Guardia di Finanza. In particolare, l’ Amministrazione fiscale serba è interessata a procedere nella riforma della polizia fiscale, settore di sua competenza, prendendo a modello il sistema della Guardia di Finanza italiana per l’ efficienza sempre dimostrata. La riforma del settore della polizia fiscale si inserisce in una fase in cui la Serbia sta portando avanti un percorso più generale di avvicinamento a standard e norme in linea con l’ Unione europea, come parte del suo processo di integrazione.
“La visita che ci ha preceduti, ovvero quella dell’ Amministrazione serba a Roma, ha sottolineato il grande interesse da parte serba a cooperare con la Guardia di Finanza nell’ ambito della lotta al crimine economico finanziario”, ha dichiarato il generale Debidda in un’ intervista alla stampa italiana a Belgrado. “Abbiamo notato una grande attenzione a questo punto, e soprattutto un grande interesse ad indicare nella Guardia di Finanza un modello da seguire per poter procedere alla loro riorganizzazione. Noi – ha proseguito Debidda – ci siamo trovati d’ accordo, perchè riteniamo che la Serbia, se non altro per la posizione geografica che riveste nell’ ambito della penisola balcanica, sia un punto di riferimento anche per noi.
Quindi come Guardia di Finanza ed in accordo con il nostro ambasciatore, faremo tutto il possibile per poter migliorare il rapporto di cooperazione nella lotta al crimine organizzato di tipo economico e finanziario. Questo tipo di crimine – ha osservato ancora il vicecomandante della Guardia di Finanza – è oggigiorno soprattutto di tipo transnazionale, e la lotta contro di esso converge nel contrasto di attività quali il riciclaggio e il reinvestimento di denaro sporco, il sommerso e l’ evasione fiscale”. Il generale ha poi sottolineato l’ importanza del supporto dato dall’ Ambasciata d’ Italia alla visita e allo sviluppo della cooperazione.
L’ ambasciatore d’ Italia, Giuseppe Manzo, ha ricordato come la missione di questi giorni confermi la centralità della lotta all’ illegalità nei rapporti fra Italia e Serbia. “La missione dei vertici della Guardia di Finanza, dopo quelle del ministro della Giustizia Orlando e del presidente dell’ Anticorruzione Cantone, conferma la centralità della lotta all’ illegalità per i rapporti tra Italia e Serbia. Crimini finanziari e corruzione – ha aggiunto Manzo – hanno sempre di più carattere transnazionale e la cooperazione serve alla Serbia per il suo percorso europeo e all’ Italia per aumentare le proprie capacità di contrasto al crimine organizzato”.