Intervento dell’Ambasciatore Giuseppe Manzo
Vi sono solo due modi per onorare i caduti in guerra: il silenzio e la memoria.
Le note del silenzio che ascolterete tra breve sono il segno del rispetto per chi ha dato la vita per la patria.
La targa che scopriremo subito dopo, piantata nella terra di questo cimitero, serve a non dimenticare, per non ripetere gli errori del passato.
Questa targa serve anche a ricordare una storia di eroismo e di grande amicizia tra due popoli.
Dal 12 dicembre 1915 al 29 febbraio 1916 le navi della Marina Italiana, con 248 viaggi, portarono sulle coste italiane e salvarono 260.895 militari e sfollati serbi. Pochi mesi dopo questi valorosi militari serbi tornarono al fronte per contribuire alla vittoria finale degli Alleati.
In questo cimitero sono sepolti 1063 italiani. Molti di loro persero la vita al fianco i quegli stessi soldati che la Marina Italiana aveva salvato pochi mesi prima.
Ringrazio il Primo Ministro per aver voluto testimoniare con la sua presenza oggi il senso di un’amicizia capace di rinnovarsi e rafforzarsi di fronte ad ogni sfida che, insieme, i nostri due Paesi affrontano e superano.
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Serbia-Italia: premier serbo Vucic e ambasciatore Manzo scoprono targa commemorativa presso cimitero militare
Belgrado , 04 nov 13:45 – (Agenzia Nova) – E’ avvenuta oggi a Belgrado la commemorazione dei nostri soldati caduti in battaglia a cento anni di distanza dalla Prima guerra mondiale, organizzata dall’ambasciata italiana a Belgrado e dall’ufficio dell’addetto per la Difesa. La commemorazione si è svolta presso il cimitero militare dove riposano 1.063 soldati italiani, e ha compreso una cerimonia durante la quale è stata deposta una corona di fiori presso l’altare maggiore, cui è seguita l’inaugurazione di una targa commemorativa del centenario della Prima guerra mondiale. La targa è stata scoperta dal premier serbo Aleksandar Vucic e dall’ambasciatore d’Italia a Belgrado, Giuseppe Manzo, alla presenza di un plotone di lancieri italiani in uniforme storica di stanza a Codroipo in Friuli Venezia Giulia.
L’ambasciatore Manzo ha sottolineato come il silenzio e la memoria siano i due modi per onorare i caduti in guerra, e la targa inaugurata oggi, ha aggiunto, serve a ricordare una storia di amicizia e di eroismo che lega la storia serba con quella italiana. Nel 1916, infatti, dopo lo sbarco a Gallipoli gli alleati chiesero all’Italia di intervenire sul fronte balcanico e 52.700 soldati italiani vi combatterono dal dicembre 1916 al settembre 1918. L’Italia pagò il suo tributo con 8.324 fra morti, feriti e dispersi mentre furono circa 10 mila le vittime per il freddo e le malattie. Fra costoro, 1063 furono seppelliti nel cimitero militare di Belgrado.
Nel corso del conflitto avvenne anche un episodio di salvataggio da parte della nostra Marina militare che trasse in salvo oltre 265 mila soldati e civili serbi spinti verso le coste adriatiche dall’offensiva austro-ungarica nell’inverno 1915-’16. L’ambasciatore Manzo ha ricordato nella cerimonia odierna come quegli stessi militari serbi, salvati dalla nostra Marina, si riorganizzarono e tornarono a combattere nel fronte balcanico dove erano presenti le nostre truppe. “In questo cimitero molti di loro persero la vita a fianco di soldati serbi che la nostra Marina aveva salvato pochi mesi prima”, ha ricordato l’ambasciatore ringraziando il premier Vucic per la presenza, “segno di un’amicizia fra i due paesi capace di rinnovarsi e superare tutte le difficoltà”.
Il premier serbo Vucic ha ricordato l’episodio del salvataggio dei militari serbi, osservando come si tratti di un fatto che “pochi conoscono a causa del congelamento dei rapporti bilaterali pochi anni dopo, per la disputa per l’Istria e la Dalmazia”. L’episodio, ha detto Vucic, nondimeno ha dimostrato che l’amicizia fra Serbia e Italia non è lunga anni ma secoli. Si tratta di un’amicizia storica, ha concluso il premier di Belgrado, “che coltiveremo insieme anche in futuro, e la Serbia saprà mostrare la sua gratitudine”. Dopo la commemorazione ai caduti è seguita l’inaugurazione presso la sede della nuova Cineteca jugoslava di una mostra fotografica dal titolo “Per l’esercito serbo – una storia dimenticata”.
La mostra trae spunto da un volume, curato dalla giornalista Mila Mihajlovic, che racconta la storia dell’operazione di salvataggio ricordata dal premier serbo e dall’ambasciatore d’Italia. Le commemorazione del 4 novembre prosegue nel pomeriggio con il ricevimento presso la residenza dell’ambasciatore italiano, e si conclude in serata alla Cineteca jugoslava con la proiezione in anteprima del film “Torneranno i prati” del regista Ermanno Olmi. Il film, ambientato sul fronte bellico nord-orientale italiano nel 1917. Il film sarà proiettato in contemporanea in quasi 100 paesi nell’ambito delle attività italiane per il centenario della Prima guerra mondiale. La proiezione in Italia si svolgerà a Roma alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
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4 Novembre: a Belgrado premier Vucic a cimitero italiano. Rievocato salvataggio migliaia soldati serbi da Marina italiana
(ANSA) – BELGRADO, 4 NOV – La ricorrenza del 4 Novembre e’ stata ricordata oggi a Belgrado con una cerimonia solenne al
cimitero militare italiano dove sono sepolti i resti di 1.063 soldati italiani caduti durante la Prima guerra mondiale, di cui ricorre quest’anno il centenario. Alla cerimonia, presieduta dal nostro addetto militare Paolo Pappalardo, e’ intervenuto fra gli altri il premier serbo Aleksandar Vucic che, insieme all’ambasciatore d’Italia in Serbia Giuseppe Manzo, ha scoperto una targa commemorativa in ricordo dei cento anni trascorsi dallo scoppio della Grande Guerra.
Insieme ad ambasciatori e attache’ militari di vari Paesi, era presente un plotone di lancieri italiani in uniforme storica di stanza a Codroipo (Friuli Venezia Giulia). Nei loro interventi, il premier Vucic e l’ambasciatore Manzo hanno rievocato la storia dell’eroico salvataggio dell’Esercito serbo da parte della Marina italiana nell’inverno 1915-1916.
GALLERIA FOTOGRAFICA
GALLERIA VIDEO
Notizia con video RTS (Radio Televisione Serbia):
http://www.rts.rs/page/stories/sr/story/125/Dru%C5%A1tvo/1741397/Dobri+odnosi+na+temelju+istorijskog+prijateljstva.html
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(fonte: Governo della Repubblica di Serbia)
Memoria dei soldati italiani caduti nella Grande guerra
Belgrado, il 4 novembre 2014 – Il presidente del Governo della Repubblica di Serbia Aleksandar Vucic e l’ambasciatore d’Italia in Serbia Giuseppe Manzo hanno scoperto oggi a Belgrado, nel Cimitero militare italiano, la placca memoriale per i soldati italiani caduti nella Prima guerra mondiale
Vucic e Manzo hanno ricordato la grande azione dell’esercito italiano, che alla fine del 1915 e all’inizio del 1916 ha salvato più di 260 mila soldati serbi, con il messaggio che l’amicizia tra i due popoli dura ancora.
Il premier ha detto che l’azione del salvataggio, che ha durato dal 12 dicembre del 1915 al 29 febbraio del 1916, è poco nota nella storia serba e se ne è parlato poco perché le relazioni con l’Italia si erano raffredate a causa dell’Istria e Dalmazia dopo la fine della guerra.
L
ui ha espresso gratitudine all’ambasciatore italiano perché i cittadini di Serbia hanno l’opportunità di imparare ancora della loro storia ma anche perché ci ha aiutato a imparare qualcosa di nuovo anche di noi stessi e della nostra storia comune, nonché di approfondire la nostra mutua amicizia.
Vucic ha detto che Serbia e Italia formeranno le più strette relazioni amichevoli, e ha riportato gratitudine al Governo e al popolo italiano per il rispetto che mostrano verso Serbia e il popolo serbo, il quale sempre saprà mostrare la propria gratitudine.
Parlando dei soldati caduti, Manzo ha sottolineato che l’onore a quei che hanno perso la vita nella guerra si può fare in due modi – con il silenzio e con la memoria.
Secondo le sue parole, questa placca memoriale serve a impedirci di lasciarci nell’oblio e a non ripetere gli errori del passato e la memoria dell’episodio di una grande amicizia e l’eroismo.
Lui ha sottolineato che a Belgrado ci sono sepolti 1.063 soldati che hanno perso la vita lottando contro l’occupante al fianco con alcuni dei soldati serbi che alla fine del 1915 e all’inizio del 1916 sono stati salvati nell’azione della marina militare italiana.
L’ambasciatore d’Italia ha espresso gratitudine al premier Vucic, il quale, come ha detto, ha voluto con la sua presenza testimoniare dell’amicizia che si rinnova e rafforza con ogni sfida che i due paesi affrontano e superano insieme.
http://www.srbija.gov.rs/vesti/vest.php?id=41934