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(ANSA) – BELGRADO, 30 SET – La necessita’ che dalla Ue giungano alla Serbia segnali concreti di progresso nel negoziato di adesione, in modo da incoraggiare Belgrado nel suo cammino europeo e’ stata sottolineata dall’ambasciatore d’Italia in Serbia Giuseppe Manzo.
“L’Italia appoggia con forza l’allargamento dell’Unione europea, in modo particolare alla Serbia e al resto dei Balcani occidentali. Il progetto europeo sara’ concluso solo quando l’Europa sara’ intera, cio’ significa che la Serbia e i Balcani saranno parte dell’Unione”, ha detto Manzo intervenendo oggi a Belgrado al quarto Forum sulla sicurezza. “Incoraggiamo la Serbia a proseguire sulla strada dell’integrazione europea, ma dobbiamo darle segnali concreti sul fatto che i negoziati di adesione avanzano. I Balcani
occidentali devono essere parte della Ue”, ha aggiunto l’ambasciatore, secondo il quale l’Italia – che detiene la presidenza semestrale dell’Unione – deve rispondere alla richiesta della Serbia per ‘piu’ Europa’.
Manzo ha al tempo stesso detto che non e’ certa l’apertura dei primi capitoli negoziali con la Serbia entro la fine dell’anno, anche se – ha sottolineato – l’Italia lavora per questo. Al Forum sulla sicurezza di Belgrado, intitolato ‘Europa 2014: chiusura e/o nuovo inizio?’ e al quale partecipano politici, esperti, studiosi di vari Paesi, interverranno fra gli altri, giovedi’, l’ex ministro degli esteri Franco Frattini e l’ex presidente del consiglio Giuliano Amato.
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Serbia-Italia: ambasciatore Manzo, incoraggiare paesi candidati Ue e’ priorita’ presidenza italiana
Belgrado, 01 ott – (Nova) – Il programma della presidenza italiana di turno dell’Unione europea considera una priorita’ l’incoraggiamento dei paesi candidati nel loro percorso di adesione. Lo ha dichiarato l’ambasciatore d’Italia a Belgrado, Giuseppe Manzo, a margine del suo intervento tenuto ieri presso il quarto Forum sulla sicurezza a Belgrado. Non e’ ancora noto, ha precisato
Manzo, se nell’ambito dei negoziati di adesione della Serbia verranno aperti dei capitoli entro la fine di quest’anno.
L’ambasciatore ha auspicato a questo proposito che i negoziati vedano dei passi concreti di avanzamento. “Se cio’ significa che sara’ aperto un capitolo o che saranno aperti due capitoli entro la fine di dicembre, questo non e’ ancora noto”, ha detto il diplomatico.
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Serbia: ex presidente Consiglio italiano Amato, rinvigorire processo allargamento Ue
Belgrado, 02 ott – (Agenzia Nova) – Rinvigorire il processo di integrazione europea nei Balcani è un’operazione necessaria per superare le difficoltà comuni. Lo ha dichiarato l’ex presidente del Consiglio italiano Giuliano Amato, nel corso del suo intervento al Belgrade security forum nel panel dal titolo “Is It Time For a New Balkans Commission” dedicato al percorso di integrazione della regione dei Balcani occidentali. Solo insieme, ha osservato Amato, l’Europa e la regione balcanica potranno affrontare le sfide del futuro. In una dichiarazione rilasciata a margine alla stampa italiana, Amato ha spiegato che “va rivista la mappa che segna il centro e la periferia” nel contesto europeo ed internazionale, poiché questo è profondamente cambiato rispetto al passato. I temi della convivenza multietnica e quelli legati all’economia creano un tessuto in cui gli europei si ritrovano di fronte alle stesse istanze, oggi ancor di più rispetto al passato.
“Vedo dunque rinforzate le ragioni dell’allargamento europeo, piuttosto che indebolite”, ha osservato Amato. Le resistenze a tale processo, ha ricordato l’ex presidente del Consiglio, sono sempre esistite all’interno dell’Europa. “Il mio rapporto di nove anni fa sottolineava la consapevolezza della fatica che implicava il processo di allargamento, e in questo senso il metodo meno adatto è forse quello del big bang”, ha osservato Amato ricordando nel 2004 l’ingresso contemporaneo di 10 nuovi paesi nell’Ue. “Gli ingressi che avvengono uno alla volta – ha concluso – alla fine non vengono quasi notati, come è accaduto per la Croazia. Questo paese a mio avviso è entrato nel modo più felice, senza provocare le proteste di nessuno”.
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Serbia: ex titolare Farnesina Frattini, risolvere crisi ucraina ed unire le forze contro terrorismo islamico
Belgrado , 02 ott 14:57 – (Agenzia Nova) – E’ necessario arrivare ad una soluzione politica per risolvere la crisi ucraina. Lo ha dichiarato l’ex ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, presente al Belgrade security forum dove ha partecipato al panel dal titolo “Will the outcome of the Ukrainian crisis determine a new path for Europe and beyond?”, dedicato alla crisi ucraina nel contesto europeo ed internazionale. Il mondo, ha dichiarato Frattini, oggi non può affrontare una nuova atmosfera da guerra fredda. E’ necessario ritrovare quello spirito, ha proseguito, che in passato ha consentito nel 2002 di arrivare agli accordi di Pratica di mare sul Consiglio Nato-Russia, grazie anche al forte impegno italiano. Frattini, ricordando quanto detto dal nuovo segretario generale della Nato Jens Stoltenberg nel suo discorso d’insediamento, ha inoltre osservato che occorre riconsiderare la partnership strategica con la Russia e dare attenzione al ruolo politico che la Nato può avere in questa crisi.
Occorre, ha dichiarato infine Frattini, ripristinare la fiducia reciproca nel rapporto con la Russia, superando questa crisi per potersi concentrare ed unire le forze contro il vero nemico comune rappresentato dal terrorismo islamico. Sulle “possibili lezioni” che la comunità e la politica internazionale possono apprendere dagli avvenimenti in ex Jugoslavia negli anni ‘90, l’ex titolare della Farnesina ha precisato che i Balcani occidentali rappresentano una “storia di successo per l’Unione europea”, per il processo di integrazione in atto “e anche perché siamo stati capaci di cooperare con la Russia per dare un nuovo futuro a questa regione”. L’Ucraina, ha concluso Frattini, deve a sua volta avvicinarsi all’Europa attraverso un processo graduale, seguendo i passaggi e i tempi che hanno scandito il percorso di tutti gli altri paesi.
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