Si e’ svolta oggi anche a Belgrado la cerimonia per commemorare tutte le vittime dell’Olocausto nella Giornata mondiale della Memoria. Nel suo discorso davanti al monumento della vittime a Staro Sajmiste, il Presidente della Repubblica di Serbia, Tomislav Nikolic, ha auspicato che certi crimini non si ripetano mai piu’. Anche l’Ambasciatore d’Italia Giuseppe Manzo, presente alla cerimonia, ha reso onore alle vittime per mantere vivo il loro ricordo.
Notizia ANSA
Giorno Memoria: cerimonia commemorativa in ex lager Belgrado
Con presidente Nikolic anche Ambasciatore d’Italia Manzo
(ANSA) – BELGRADO, 27 GEN – La tragedia della Shoah e’ stata ricordata oggi a Belgrado, nella Giornata della Memoria, con una cerimonia commemorativa all’ex campo di concentramento di Staro Sajmiste, alla quale e’ intervenuto il presidente serbo Tomislav Nikolic, unitamente a numerosi ministri, sopravvissuti dei lager nazisti e rappresentanti del corpo diplomatico, fra i quali l’Ambasciatore d’Italia Giuseppe Manzo.
“Noi siamo orgogliosi della nostra tradizione antifascista e del nostro contributo alla sconfitta del fascismo e del nazismo nella seconda guerra mondiale, e non permetteremo il revisionismo storico e la relativizzazione dei crimini di guerra”‘, ha detto Nikolic parlando davanti al monumento alle vittime dell’Olocausto. “Ogni anno ricordiamo queste atrocita’ e le loro conseguenze devastanti, impegnandoci a fare in modo che cose del genere non debbano avvenire mai piu'”, ha aggiunto il presidente che ha deposto una corona di fiori ai piedi del monumento. “Il terrore nazista scatenato contro i serbi fu egualmente crudele e disumano come quello ai danni degli ebrei”, ha detto il presidente sottolineando come durante i quattro anni di occupazione della Serbia crimini terribili furono commessi contro ebrei, serbi e rom. Solo un migliaio dei 12 mila ebrei residenti a Belgrado all’inizio della guerra scamparono all’ Olocausto.
In occasione della Giornata della Memoria, il premier serbo Ivica Dacic ha inaugurato una grande mostra intitolata ‘Gli ebrei di Belgrado – Vita e Olocausto’, stigmatizzando l’odio e il pregiudizio razziale.