Notizia ANSA
(ANSA) – BELGRADO, 27 GEN – Cinque italiani figurano nella consueta classifica dei 50 stranieri piu’ potenti di Serbia pubblicata dal quotidiano belgradese Blic. Antonio Cesare Ferrara, ceo di Fiat Serbia (Fas), e’ secondo alle spalle del capoclassifica, il russo Kirill Kravcenko, direttore generale della compagnia petrolifera nazionale serba Nis (detenuta al 51% dal colosso energetico russo Gazprom). Marco Capellini, vicepresidente del consiglio di amministrazione di Banca Intesa Beograd, si piazza al decimo posto, mentre 17/mo e’ Claudio Cesario, presidente del consiglio di amministrazione di Unicredit Banca Serbia. Seguono Andrea Simoncelli (19/mo), presidente della Camera di commercio italo-serba e presidente e direttore generale di Delta Generali Assicurazioni, e il nuovo Ambasciatore d’Italia a Belgrado Giuseppe Manzo (27/mo), in carica dallo scorso giugno che entra nella classifica di Blic per la prima volta.
I piu’ rappresentati in graduatoria sono i tedeschi con 10 presenze, seguiti dai greci con 9 e dagli italiani con 5. Russia e Austria segnano 4 presenze ciascuna, gli Usa 3, Francia, Gran Bretagna, Croazia, Romania, Corea del sud hanno 2 presenze, mentre una presenza fanno registrare Cina, Svizzera, Ungheria, Olanda, Norvegia. L’unica donna in graduatoria e’ l’americana Stacey Kennedy, direttrice generale di Phillip Morris per Serbia e sudest Europa, 22/ma e prima volta in classifica.
Notizia NOVA
Serbia: classifica quotidiano “Blic”, 5 italiani fra i 50 “stranieri più potenti” nel paese
Belgrado, 27 gen 18:55 – (Agenzia Nova) – Vi sono 5 italiani fra i 50 “stranieri più potenti” in Serbia, secondo quanto rileva la consueta classifica annuale stilata dal quotidiano “Blic”. La lista elenca le personalità straniere che hanno dato il maggior contributo nel paese nell’arco del 2013. La classifica mantiene al secondo posto, in posizione invariata rispetto all’anno scorso, il direttore di Fiat Automobili Srbija (Fas), Antonio Cesare Ferrara, preceduto solo dal direttore di Naftna Industrija Serbije (Nis), Kirill Kravcenko. Il giornale ricorda che al momento Fiat impiega 3 mila lavoratori nel paese, e ha operato un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro. Nel 2013, aggiunge il quotidiano, Fiat è stata in cima alla classifica degli esportatori in Serbia, con un export pari a 1,53 miliardi di euro.
Al decimo posto compare Marco Capellini, vicepresidente di Banca Intesa in Serbia, che ha assunto la funzione nel 2011, dopo aver ricoperto numerose posizioni in Italia, Regno Unito, Romania, Egitto, Croazia e Ucraina. Banca Intesa, si legge nella classifica del quotidiano, guida da 7 anni la lista delle banche con i maggiori risultati nel paese, e nel periodo della crisi l’istituto è rimasto il maggior creditore dell’economia nazionale. Dal 2012 Capellini è anche presidente del managing board di Intesa leasing Serbia.
Al 17mo posto si trova Claudio Cesario, presidente di Unicredit banca in Serbia. L’istituto è presente nel paese dal 2001, e nel 2013 si è confermato fra le banche con i maggiori risultati prodotti in Serbia. Il numero dei clienti è cresciuto fino ad arrivare alla cifra di 210 mila. Unicredit, ricorda infine l’articolo, partecipa a numerosi progetti di significato sociale per le categorie più vulnerabili. Al 19mo posto si trova Andrea Simoncelli, direttore generale e presidente delle assicurazioni Delta Generali, fra le maggiori società assicurative nel paese e al primo posto nel mercato delle assicurazioni sulla vita. La rivista londinese “World Finance” ha collocato Delta Generali al primo posto fra le assicurazioni in Serbia nel 2013. Simoncelli è per il terzo anno consecutivo presidente della Camera italo-serba, che nel 2013 è diventata l’associazione camerale con il maggior numero di associati in Serbia.
Al 27mo posto viene segnalata la nuova entrata fra le personalità italiane, con l’ambasciatore d’Italia a Belgrado, Giuseppe Manzo. Manzo ha assunto le funzioni lo scorso giugno, ricorda il quotidiano, rappresentando il paese che costituisce per la Serbia il primo partner commerciale e il maggiore investitore. Manzo, prosegue il giornale, lavora per favorire l’apertura del mercato serbo alle imprese italiane, e porterà la Serbia a Expo Milano 2015, grazie anche a progetti di ricerca congiunti finanziati come previsto dall’accordo firmato a luglio con il governo serbo. Il quotidiano ricorda infine il sostegno offerto al team serbo nei negoziati di adesione con l’Unione europea, in particolare per quanto riguarda i capitoli 23 e 24. L’Italia, conclude il quotidiano, assumerà la presidenza di turno dell’Unione europea nella seconda metà dell’anno in corso.