Agenzia NOVA
– Serbia-Italia: a Belgrado in mostra il “know how” italiano nelle scienze applicate al restauro e conservazione artistica
– Belgrado, 12 novembre – Si e’ tenuto oggi presso il Museo di storia jugoslava a Belgrado il workshop italo-serbo “Science for cultural heritage”, organizzato dall’ambasciata d’Italia in collaborazione con l’Istituto centrale per il restauro (Cik). Hanno contribuito all’organizzazione del workshop l’Associazione degli scienziati e studiosi italiani e serbi “AIS3”, l’Istituto per le Scienze nucleari Vinca, l’Istituto di fisica di Belgrado e l’Unita’ tecnica della Cooperazione italiana allo sviluppo di Belgrado. All’evento hanno preso parte oltre 100 rappresentanti dei piu’ importanti centri di ricerca e tutela dei beni culturali dei due paesi tra cui, per l’Italia, l’Universita’ La Sapienza di Roma, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie Enea, il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e Ars Mensurae, società specializzata in analisi sui beni culturali. Per la Serbia sono intervenuti anche i rappresentanti del ministero dell’Istruzione, di quello della Cultura e dell’Universita’ di Belgrado.
La conferenza ha offerto l’occasione per presentare lo stato dell’arte della ricerca nel settore della tutela dei beni culturali in Italia e Serbia. Sono state inoltre presentate, con una dimostrazione pratica, le avanzate strumentazioni – donate dalla Cooperazione italiana allo sviluppo al Cik – utilizzate per la diagnosi della struttura e la pulizia approfondita di oggetti ed opere d’arte. L’evento e’ stato aperto da un intervento dell’ambasciatore d’Italia a Belgrado, Giuseppe Manzo. “L’eredita’ culturale – ha detto Manzo – e’, per ogni popolo e paese appartenente alla grande famiglia europea, una parte centrale della propria identità e direi il proprio marchio distintivo. L’Italia – ha aggiunto – lo sa molto bene, ospitando 49 siti fra i 981 segnalati dall’Unesco in tutto il mondo come patrimonio dell’Umanita’, e figurando cosi’ come il paese che totalizza il maggior numero all’interno del proprio territorio”.
La Cooperazione italiana, ha proseguito Manzo, ha scelto di aiutare la nascita del Cik con un sostegno complessivo di circa 1 milione di euro. “Lo scorso luglio ho avuto l’opportunità – ha proseguito – di poter ospitare presso la mia residenza alcune delle opere restaurate dal Cik, con un’esibizione dedicata al pittore serbo Petar Lubarda”. Sempre a luglio, ha ricordato l’ambasciatore, e’ stato firmato il primo protocollo per la cooperazione scientifica e tecnologica fra i due paesi, che prevede 23 progetti, alcuni dei quali sono stati presentati durante l’evento odierno e che serviranno anche a rafforzare il network scientifico in vista dei bandi europei Horizon 2020.
Nella giornata di oggi e’ stato consegnato un certificato di ringraziamento al direttore dell’ufficio della Cooperazione italiana allo sviluppo di Belgrado, Santa Mole’, per il grande contributo nella realizzazione del progetto “Sostegno alla creazione dell’Istituto centrale della conservazione – Cik”. Nel 2007 l’Italia ha finanziato uno studio di fattibilità che ha permesso una dettagliata analisi del settore della tutela del patrimonio culturale in Serbia dimostrando la necessità di una specifica strategia settoriale. Dal 2009 piu’ di 970 mila euro sono stati allocati al fine di sostenere il ministero della Cultura attraverso la creazione e il rafforzamento dell’Istituto centrale della conservazione (Cik). In fase di realizzazione del progetto, 116 partecipanti provenienti da diverse istituzioni locali e regionali sono stati formati nell’ambito di nove corsi specialistici per la conservazione ed il restauro.
Circa 85 opere d’arte appartenenti a vari enti culturali serbi sono state restaurate e conservate durante i corsi di formazione, utilizzando un approccio learning-by-doing, nell’ambito di sei laboratori di conservazione specialistici istituiti ad hoc. Come risultato dei corsi di formazione, la controparte nazionale Cik ha gia’ svolto autonomamente piu’ di 70 nuovi interventi, ed e’ in costante aumento il numero dei contratti che il Cik stipula per i servizi di conservazione.
Agenzia ANSA
– Beni culturali: a Belgrado know how italiano per restauro Workshop con esponenti centri ricerca e tutela Italia e Serbia
(ANSAmed) – BELGRADO, 12 NOV – “Il know how italiano nel campo delle scienze e delle tecnologie applicate alla conservazione ed al restauro dei beni artistici e’ noto in tutto il mondo. Ed e’ anche grazie a questo expertise unico che la cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Serbia si pone a livelli di assoluta eccellenza”. Lo ha detto l’Ambasciatore d’Italia a Belgrado, Giuseppe Manzo, aprendo oggi i lavori del workshop “Science for Cultural Heritage”, organizzato dall’Ambasciata d’Italia in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Restauro (CIK) di Belgrado e l’Unita’ tecnica locale della Cooperazione Italiana allo Sviluppo. “49 dei 981 siti culturali ed artistici censiti dall’UNESCO in tutto il mondo si trovano in Italia”, ha proseguito l’Ambasciatore Manzo, “ed e’ nostra intenzione condividere con la Serbia il patrimonio delle conoscenze maturate negli anni a tutela dei nostri beni artistici”.
Insieme ai rappresentanti serbi dei Ministeri dell’Educazione e della Cultura, partecipano all’evento oltre 100 esponenti dei piu’ prestigiosi centri di ricerca e tutela dei beni culturali dei due Paesi tra cui, per l’Italia, l’Universita’ La Sapienza di Roma, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie ENEA e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
La Conferenza ha offerto l’occasione per presentare lo stato dell’arte della ricerca nel settore della tutela dei Beni culturali in Italia e in Serbia, nonche’ alcuni dei 23 progetti di collaborazione bilaterale condotti nell’ambito del Protocollo di Cooperazione Scientifica e Tecnologica firmato lo scorso luglio. Sono state inoltre presentate, con una dimostrazione pratica, le avanzate strumentazioni – donate dalla Cooperazione allo Sviluppo italiana al CIK – utilizzate per la diagnosi della struttura e la pulizia approfondita di oggetti ed opere d’arte, tra cui i quadri del pittore serbo Petar Lubarda (1907-1974), recentemente restaurati e presentati al pubblico in un evento ospitato lo scorso 18 luglio presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia.
Hanno contribuito all’organizzazione del workshop l’Associazione degli Scienziati e Studiosi italiani e serbi AIS3; l’Istituto per le Scienze Nucleari Vinca; l’Istituto di Fisica di Belgrado e l’Unita’ tecnica della Cooperazione Italiana allo Sviluppo di Belgrado, che fin dal 2009 ha fornito un contributo determinante alla creazione del CIK attraverso l’allestimento dei laboratori, l’attivita’ di formazione degli esperti e la donazione delle apparecchiature avanzate sopra citate, per un totale di quasi 1.000.000 di Euro.
Nell’ambito del workshop – svoltosi al Museo della storia jugoslava, adiacente al Memoriale in cui sono sepolti il Maresciallo Tito e la moglie Jovanka – e’ stato consegnato un certificato di ringraziamento al direttore dell’Ufficio della cooperazione italiana allo sviluppo di Belgrado, Santa Mole’, per l’eccellente e sostanziale contributo alla realizzazione del progetto ‘Sostegno alla creazione dell’Istituto centrale di conservazione – CIK’.