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Italia-Serbia: ministro  Bonino, Editto di Costantino ancora attuale per promozione tolleranza


Roma, 28 nov – (Agenzia Nova) – L’Editto di Costantino promulgato 17 secoli fa nel 313 d.C. ha posto le basi di quella che solo recentemente e’ diventata la sostanza delle convenzioni internazionali e degli strumenti normativi: la tolleranza.

Lo ha detto oggi a Roma il ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino, all’inaugurazione della mostra “Kostantin – l’Editto di Costantino 1700 anni dopo, Opere di Vejlko Mijajlovic”. “A me piace ricordare l’editto di Costantino con un altro nome, cioè l’editto della tolleranza. Mi piace ricordarlo con quel nome ricordando come fosse lungimirante all’epoca un tale editto che poi in tanti secoli non e’ mai stato applicato, le guerre di religione di tutti i punti di vista hanno macchiato a sangue realmente la  nostra storia e la storia della nostra regione europea”, ha detto la titolare della Farnesina.
 
“Ancora oggi la tolleranza, e la tolleranza religiosa in particolare, non è merce comune in molte parti del mondo. Eppure tanti secoli fa l’editto della tolleranza aveva posto le basi di quella che solo recentemente e’ diventato la sostanza delle convenzione internazionali più o meno applicato ma comunque degli strumenti normativi internazionali”, ha proseguito la Bonino. Il capo della diplomazia italiana ha sottolineato come sia sbagliato parlare di scontri di civiltà, quanto piuttosto a uno scontro “duro e feroce” tra intolleranze:

“Questo è l’insegnamento di chi pensa che possano convivere insieme in base a valori essenziali credenti, non credenti e diversamente credenti. Penso che questa è la tolleranza vera. Chi ha la fede forse ha uno strumento in più, chi non ce l’ha e crede a valori ha comunque una sua fede, credo che imparare a vivere insieme e’ ancora una strada lunga da perseguire ma e’ l’unica che abbiamo di fronte”.
 
Costantino “ha capito che la diversità delle lingue delle culture e delle religioni non è una minaccia, ma un grande strumento che se disciplinato nel cuore e nelle leggi in modo equilibrato e’ una ricchezza. Non sempre ce lo ricordiamo. Vediamo di ricordarcelo”, ha concluso il ministro Bonino.

L’ambasciatore della Serbia a Roma, Ana Hrustanovic, ha ricordato da parte sua come Italia e Serbia siano alla vigilia dei 135 anni dei rapporti bilaterali che si celebreranno l’anno prossimo. “Possiamo vantare da diversi anni il partenariato strategico tra e, grazie a Costantino, i 1700 anni della condivisione delle stesse visioni che oggigiorno sono le visioni europee della tolleranza e dell’amicizia e della casa comune dove la Serbia vuol arrivare quanto prima”, ha detto ancora Hrustanovic, ringraziando il ministro Bonino e l’Italia per il continuo sostegno garantito al percorso europeo di Belgrado. “Le nostre radici sono sicuramente state, rimarranno e saranno le radici comuni”, ha concluso la rappresentante serba.
 
Flavia Barca, assessore alla cultura, creatività e promozione artistica del comune di Roma, ha evidenziato come “oggi si celebra il ruolo della cultura nel suo valore  e nel suo senso più alto: la cultura come strumento di ricordo della memoria e dell’identità e come ponte per costruire rapporti e relazioni di amicizia”. La mostra esposta ai Mercati di Traiano, nel museo dei Fori imperiali, consiste in 49 grafiche tratte dal ciclo di Costantino ed Elena, corpus di ottanta opere ad acquatinta realizzate nel 2012. Con l’editto di Milano, Costantino il Grande, imperatore romano d’Occidente, e Licinio, imperatore d’Oriente, decretarono la libertà di culto, ponendo fine alle persecuzioni dei cristiani. L’anniversario riveste anche notevole rilevanza politica in Serbia, per le manifestazioni di sostegno ai serbi del Kosovo espresse più volte da diversi dignitari della Chiesa ortodossa e politici di Belgrado.