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Intervento dell’Ambasciatore Giuseppe Manzo in occasione del Meeting annuale della Camera di Commercio Italo-Serba

Amb. Manzo all'annuale meeting della Camera di Commercio italo-serba

L’anno che sta per chiudersi sarà considerato un anno record nella cooperazione economica tra Italia e Serbia.

In questi mesi il primato dell’Italia nei rapporti economici con Belgrado ha raggiunto livelli e numeri impressionanti.

Con un totale di esportazioni e importazioni di oltre due miliardi di euro siamo diventati il primo partner commerciale della Serbia. Un primato frutto di un aumento sia nelle esportazioni italiane in Serbia (+29%) sia nelle esportazioni serbe in Italia (+128%).

Il valore dei capitali italiani investiti in Serbia ammonta ad oltre € 2 miliardi che fanno dell’Italia anche il primo investitore in Serbia. La nostra presenza imprenditoriale spazia dal settore bancario a quello assicurativo, al tessile, abbigliamento e calzaturiero (potrei citare nomi di nostre imprese conosciute in tutto il mondo). E non credo debba ricordare come proprio da un investimento italiano, FIAT, sia nata una realtà che oggi è il più grande esportatore serbo.

Ma ancora più impressionanti sono i numeri relativi alla presenza di nostre piccole e medie imprese: 500 non è solo il modello di auto che tutti conoscete; 500 è anche il numero delle piccole e medie imprese italiane che operano in questo Paese e che in questo modo crescono e fanno crescere.

Queste imprese sono la spina dorsale del sistema economico italiano che sopravvive alla crisi e compete sui mercati internazionali anche grazie a quella che chiamo la “via internazionale alla crescita” che il Governo Letta e in particolare il Ministro Bonino sostengono attraverso la “diplomazia per la crescita“.

Queste stesse imprese qui in Serbia danno lavoro ad oltre 20.000 persone e favoriscono lo sviluppo di una cultura dell’impresa locale in settori chiave dell’economia serba. Penso all’agrobusiness, dove il movimento “Slow Food” sta muovendo i primi passi per condividere con i produttori serbi il proprio expertise in materia di certificazioni d’origine e tutela dei prodotti tipici.

E’ per questo che dico che investire in Serbia non sottrae, anzi aiuta l’economia italiana. Cosi come dico che gli investitori stranieri non vanno considerati quali “alternativi”, in opposizione, alle imprese serbe. Un buon investitore è un buon investitore. Certo, se è italiano è meglio…

Non è quindi un caso che, sotto la guida del Presidente Simoncelli, siamo qui a marcare un altro record: i 230 iscritti che fanno della Camera di Commercio Italo-Serba quella più grande.

Cosa succede adesso? Come si può migliorare una situazione già a livelli record. La risposta è una parola di sei lettere: EUROPA.

Questo ricco tessuto imprenditoriale italiano troverà ulteriori occasioni di crescita dallo sviluppo del percorso europeo di Belgrado, che vedrà nelle prossime settimane un passaggio importante, con l’avvio dei negoziati di adesione a Bruxelles.

Ciò favorirà il miglioramento del business climate in questo Paese, su cui il Ministro Radulovic e tutto il Governo serbo stanno lavorando e rafforzerà la sintonia che già esiste tra i nostri Paesi sulle priorità della crescita e dell’occupazione, che proprio in Europa saranno altresì i temi dominanti della Presidenza italiana nel secondo semestre del 2014 e, visto che parliamo di futuro, anche dell’Esposizione Universale EXPO 2015 di Milano.



Serbia-Italia: premio Leonardi della Camera italo-serba va alla società Sim

Belgrado, 29 nov 15:40 – (Agenzia Nova)
– Si è tenuta ieri presso l’Hotel Hyatt di Belgrado la consegna del premio “G.M. Leonardi” della Camera Italo-serba. Il riconoscimento, che prende il nome in onore del fondatore e primo segretario della Camera di commercio italo-serba, viene assegnato alle aziende che si sono distinte nell’interscambio economico-commerciale e nel contributo ai rapporti economici tra Italia e Serbia. Alla cerimonia erano presenti, oltre al presidente dell’associazione, Andrea Simoncelli, anche il ministro serbo dell’Economia, Sasa Radulovic, l’ambasciatore d’Italia a Belgrado, Giuseppe Manzo, gli ambasciatori di Germania, Grecia, Indonesia e Romania e numerose personalità del mondo politico e imprenditoriale. L’edizione ha premiato la società italiana Sim, specializzata in prefabbricazioni di piping e montaggi meccanici nel settore impiantistico “oil and gas”. La Sim è stata riconosciuta come un’azienda che ha conseguito importanti risultati in soli tre anni di esistenza nel mercato serbo.

Attualmente la Sim lavora agli impianti della compagnia petrolifera Naftna industria Srbije (Nis), e in particolare svolge i lavori di ammodernamento della raffineria di Pancevo e quelli di ricostruzione dei serbatoi in quella di Novi Sad. “Il premio ci inorgoglisce – dice a ‘Nova’ Stefano Marcucci, rappresentante in Serbia della società – perché suggella un percorso iniziato da pochi anni, nato con l’obiettivo di individuare una via alternativa rispetto ai paesi in cui eravamo presenti fino a quel momento. Devo dire – ha aggiunto – che qui in Serbia abbiamo trovato un terreno fertile e un riscontro positivo”. La Serbia, ha precisato Marcucci, è il primo luogo scelto da Sim al di fuori dall’Unione europea.

La scelta, ha osservato ancora, è stata compiuta innanzitutto sulla base di una riflessione di natura geografica, per la vicinanza all’Italia. “Il paese inoltre – prosegue Marcucci – si presenta come un ponte naturale verso l’Est europeo e la Russia”. I progetti per il futuro, commenta infine Marcucci, potranno comprendere anche il progetto del gasdotto South Stream lanciato da Gazprom il 24 novembre in territorio serbo. “Quando verranno lanciate le gare – conclude – presenteremo la nostra candidatura”.

La cerimonia per l’assegnazione del premio “G.M. Leonardi” è stata aperta dal presidente della Camera italo-serba, Andrea Simoncelli, che ha ricordato il grande numero di iniziative condotte nell’arco del 2013. “Abbiamo raggiunto – ha osservato Simoncelli – tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati, ed è importante ricordare la nostra partecipazione alla Fiera dell’Agricoltura a Novi Sad, gli incontri sul tema delle energie rinnovabili, l’accordo stretto fra l’Università di Trieste e la Singidunum di Belgrado, l’incontro con la Banca europea per la ricostruzione e sviluppo (Bers), le visite delle delegazioni imprenditoriali di 8 regioni italiane”. Gli impiegati della Camera italo-serba, ha precisato ancora Simoncelli, hanno lavorato a circa 50 iniziative e servizi, e hanno ricevuto il numero record di 5 mila inviti e chiamate. L’ambasciatore d’Italia a Belgrado, Giuseppe Manzo, ha sottolineato nel suo intervento come i 230 iscritti fanno della Camera di Commercio italo-serba quella più grande nel paese.

Le imprese italiane che operano nel territorio, inoltre, secondo Manzo “sono la spina dorsale del sistema economico italiano che sopravvive alla crisi e compete sui mercati internazionali, anche grazie – ha aggiunto – alla ‘via internazionale alla crescita’ che il governo Letta e in particolare il ministro Bonino sostengono attraverso la ‘diplomazia per la crescita’”. A proposito del numero raggiunto nelle iscrizioni alla Camera italo-serba, Manzo ha aggiunto che per migliorare “una situazione già a livelli record la risposta è di una sola parola: Europa.

Questo ricco tessuto imprenditoriale italiano – ha osservato – troverà ulteriori occasioni con il percorso europeo di Belgrado, che vedrà nelle prossime settimane un passaggio importante, con l’avvio dei negoziati di adesione a Bruxelles”. Manzo ha infine ricordato la sintonia che esiste tra Italia e Serbia sulle priorità della crescita e dell’occupazione. “Questi stessi temi – ha concluso Manzo – proprio in Europa saranno quelli dominanti della presidenza italiana nel secondo semestre del 2014 , oltre che dell’Esposizione Universale Expo 2015 di Milano”.


 


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