Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Intervista dell’Ambasciatore Giuseppe Manzo per l’Agenzia serba Tanjug

Ambasciatore Giuseppe Manzo


Manzo: Il posto della Serbia e’ in Europa


L’Ambasciatore d’Italia a Belgrado Giuseppe Manzo ha dichiarato oggi che il suo Paese sostiene fortemente il percorso europeo della Serbia in quanto ritiene che il posto della Serbia e’ in Europa ed e’ convinto che i negoziati di adesione saranno avviati come previsto, senza porre ulteriori condizioni.

“L’impegno della Serbia eliminerà i dubbi che alcuni partner UE mantengono ancora in relazione al prossimo passo del processo europeo di Belgrado. Apprezziamo moltissimo l’impegno della Serbia, che stiamo al contempo continuando ad incoraggiare lungo il percorso delle riforme e dell’attuazione dell’Accordo di Bruxelles con Pristina, in particolare in un momento in cui si e’ vicini all’avvio dei negoziati con l’UE”, ha dichiarato il diplomatico italiano nell’intervista a Tanjug.

E’ questa la risposta dell’Ambasciatore Manzo alla domanda se l’avvio ufficiale dei negoziati di adesione con l’UE, previsto entro gennaio, possa essere messo a repentaglio a causa di posizioni rigide di alcuni paesi, quali la Germania e la Gran Bretagna.

Manzo ha aggiunto che una corretta ed ampia partecipazione alle elezioni amministrative del 3 novembre prossimo in Kosovo rappresenta un importante aspetto dell’implementazione dell’Accordo di Bruxelles, che e’ non solo nell’interesse sia di Belgrado che di Pristina, ma anche dell’Europa intera. “Siamo stati testimoni degli ostacoli sulla strada della normalizzazione dei rapporti fra Belgrado e Pristina e forse ce ne saranno altri nelle prossime settimane, ma quello che conta molto di piu’ e’ che in diverse occasioni abbiamo avuto la prova che Belgrado e Pristina sono riuscite a raggiungere risultati storici, che solo qualche mese fa erano inimmaginabili “, ha dichiarato Manzo.

E’ ancora piu’ importante il fatto che entrambe le parti, al momento dell’ostacolo, hanno dimostrato la capacità e la flessibilità ad affrontarlo e trovare una soluzione, ha aggiunto.

Secondo Manzo, solo attraverso la stabilizzazione e l’integrazione dei Balcani occidentali nell’UE, il progetto europeo puo’ essere realizzato cosi’ come lo avevano immaginato originariamente i suoi fondatori.

Facendo riferimento alle relazioni bilaterali tra l’Italia e la Serbia, Manzo ha valutato che il lavoro di un ambasciatore e’ di promuovere al meglio le relazioni, ma nel suo caso cio’ non sara’per niente facile dato che i due paesi hanno gia’ ottimi rapporti.

Prova di cio’ e’ anche il prossimo vertice intergovernativo ad Ancona. “Credo davvero di avere un lavoro difficile di fronte a me. Il mio compito e’ di promuovere le relazioni, che sono gia’ ottime in tutti i sensi. Il prossimo vertice bilaterale ad Ancona, il terzo tra i nostri due paesi, e’ la migliore risposta alla sua domanda – e’ una prova chiara di quanto e’ forte la nostra cooperazione in tutti i settori “, ha detto Manzo.

Il vertice del 15 ottobre ad Ancona sara’ presieduto dai Primi Ministri italiano e serbo, Enrico Letta e Ivica Dačić, e l’evento vedrà la partecipazione, secondo quanto comunicato dal Governo italiano, dei Ministri degli Esteri, Interno, Giustizia, Difesa, Sviluppo Economico, Trasporti ed Istruzione.

Manzo ha annunciato la firma di una serie di accordi. “Il tema principale del vertice e’ chiaro: verificare punto per punto l’attuale stato della cooperazione bilaterale per poter individuare e dedicarsi alle priorità nelle quali l’Italia puo’ offrire tutta la propria assistenza nel corso dei negoziati di adesione tra la Serbia e l’UE”, ha dichiarato Manzo.

Certamente si discuterà anche di numerose altre questioni bilaterali in modo che nell’ambito del Partenariato Strategico possa essere approfondita la cooperazione economica in diversi settori, come nell’industria automobilistica, nel settore bancario, nelle assicurazioni, nell’energia, nei trasporti, ha aggiunto.

L’agenda di Ancona prevede anche colloqui sulla cooperazione nell’ambito della cultura, istruzione e ricerca, ma anche nel campo della giustizia, affari interni, agricoltura e possibili futuri investimenti.

Ricordando che ieri per la prima volta a Belgrado si e’ tenuta la Conferenza regionale dei capi della polizia, organizzata congiuntamente dai Ministeri dell’Interno italiano e serbo, Manzo ha sottolineato che l’Italia voleva far vedere che la Serbia puo’ e deve essere l’interlocutore cruciale nella regione quando si tratta di cooperazione tra le polizie.

Quanto alla collaborazione economica Manzo ritiene che essa stia migliorando di giorno in giorno. “L’Italia e’ il primo partner commerciale della Serbia. Nei primi sette mesi del 2013, la Serbi ha esportato in Italia 1,02 miliardi di euro, mentre il valore delle importazioni dall’Italia e’ stato di  1,05 miliardi di euro”, ha precisato.

L’Italia e’, inoltre, il primo investitore straniero in Serbia, con piu’ di 500 imprese italiane che operano in Serbia e contribuiscono alla crescita economica sia in Serbia che in Italia, ha dichiarato Manzo aggiungendo che la crescita significa anche la cooperazione nei settori dell’istruzione e delle scienze, che sono cruciali per lo sviluppo.

Ricordando che a luglio e’ stato firmato il primo Protocollo bilaterale sulla cooperazione scientifica e tecnologica, che comprende 15 progetti congiunti per lo scambio di ricercatori nell’ambito di biomedicina, agricoltura, energia e tutele dell’ambiente, Manzo si e’ detto convinto che c’e ancora spazio per migliorare questo tipo di collaborazione.

Manzo ha inoltre valutato che il recente incontro tra imprenditori italiani ed i Ministri serbi dell’Economia e dell’Agricoltura, Saša Radulović e Dragan Glamočić, e’ stata un’ottima occasione per gli investitori italiani di presentare le proprie idee ma anche i problemi che stanno affrontando in Serbia.
“Dato che il Governo serbo ha confermato la disponibilità per creare un migliore clima per gli investimenti, mi aspetto in futuro l’arrivo di altri investitori italiani in Serbia “, ha detto Manzo.

Manzo ha anche ribadito che, oltre ad un grande numero di potenziali investitori, e’ importante il fatto che in Serbia siano gia’ “fortemente radicate ” centinaia di imprese italiane”.
“Esse sono il punto forte delle nostre relazioni. Io lo chiamo “effetto 500”, pensando, ovviamente, al famoso modello della Fiat, ma anche alle oltre 500 imprese italiane che operano in Serbia e contribuiscono alla vostra economia “, ha concluso l’Ambasciatore Manzo.



Lancio Agenzia Nova sull’intervista dell’Ambasciatore Manzo per Tanjug


Radio Televisione B92 riporta l’intervista con l’Ambasciatore Manzo