(ANSAmed) – BELGRADO, 21 GIU – Ha suscitato grande interesse
e successo di pubblico la mostra ”Umanesimo e Rinascimento
nell’Appennino Centrale. Paralleli” allestita presso la
prestigiosa Galleria della Matica srpska di Novi Sad, il
capoluogo della Regione autonoma serba della Vojvodina, storico
crocevia di popoli, lingue e culture dell’area dei Balcani e
danubiana.
La mostra e’ il risultato dell’impegno comune che ha unito il
Patto Territoriale dell’Appennino Centrale (tra le Regioni
Toscana, Umbria, Marche e Emilia Romagna), la Regione Autonoma
della Vojvodina, la Matica Srpska di Novi Sad e l’Istituto
Italiano di Cultura a Belgrado. E’stata realizzata presso la
storica Galleria della Matica srpska, con il sostegno del
Ministero per lo Sviluppo Economico della Repubblica Italiana,
del Ministero della Cultura della Repubblica di Serbia,
dell’Assessorato alla Cultura e informazione della Regione
Autonoma della Vojvodina e la collaborazione dell’Istituto
Italiano di Cultura in Belgrado.
La mostra comprende diverse opere di arte figurativa e di
arte applicata tra cui le piu’ importanti sono: il Gonfalone –
uno stendardo da processione dipinto sui due lati, alla cui
realizzazione avrebbe contribuito anche Raffaello Sanzio, allora
giovane artista, che aveva appena ereditato il laboratorio
paterno e il Badalone – un leggio del Quattrocento, arricchito
da preziosi intarsi in legno, proveniente dal Museo della
Diocesi di Gubbio. Comprende pure la ricostruzione del
meraviglioso Studiolo del Duca Federico da Montefeltro che si
trovava nel suo palazzo a Gubbio (l’originale si trova al
Metropolitan di New York), otto copie di maioliche dipinte
provenienti da Casteldurante, l’attuale Urbania (Marche),
decorate con vari motivi floreali e mitologici, una copia del
trattato De Divina Proportione di Luca Pacioli e del De
Prospectiva Pingendi di Piero della Francesca (Toscana), testi
significativi per lo sviluppo della prospettiva basata sulla
geometria, che contribuiscono a ricreare l’ambiente
rinascimentale del grande umanista Federico da Montefeltro.
Un ampio e interessante spazio della mostra e’ stato dedicato
all’influenza che il Rinascimento e l’Umanesimo hanno esercitato
sull’ ambiente artistico serbo. Accanto alle opere provenienti
dall’Umbria, dalle Marche e dalla Toscana, sono stati esposti
anche reperti e alcuni tesori della collezione della Matica
Srpska: icone, dipinti su seta, disegni, l’edizione originale di
rari libri antichi legati al periodo e ai temi del Rinascimento,
provenienti dalla collezione della Biblioteca della Matica
Srpska e della Facolta’ di Filologia dell’Universita’ di Novi
Sad.
Oltre alla mostra e a numerosi incontri, seminari e
conferenze che hanno avuto luogo tra il 23 aprile e il 19
giugno, sono stati previsti, con la collaborazione dell’Istituto
Italiano di Cultura a Belgrado, cinque seminari con la
partecipazione di docenti delle Universita’ di Perugia e Urbino
e delle Universita’ di Novi Sad e di Belgrado, nonche’ occasioni
di incontro tra istituti italiani e serbi preposti alla
protezione, conservazione e restauro del patrimonio artistico,
gia’ operanti nel contesto di scambi europeo dell’area balcanica
e danubiana. (ANSAmed).